Fake, ci falso, è una ricerca di indizi che portano alla ricostruzione del vero ed è il titolo del nuovo evento espositivo che vede protagonista l’artista napoletana Enza Monetti, in mostra al Castel dell’Ovo di Napoli da domani (6 marzo) al 30 marzo nella Sala delle Terrazze.

In questo mondo contemporaneo che ci sottopone a ritmi di vita frenetici che poco spazio lasciano alla riflessione, l’artista sofferma la propria indagine sulla individuazione di quei valori di carattere sia intimo che sociale che possono essere valutati e riconosciuti come veri, supportando la propria ricerca con una serie di testimonianze esterne dove “il pensiero d’artista diventa pensiero collettivo” e “il dubbio, unica certezza di questa nostra epoca, diventa verit  di tutti”. In un percorso tra memoria e contemporaneit  Enza Monetti traspone nei suoi lavori quei cambiamenti radicali che attualmente investono la sua carriera d’artista e lo fa avvalendosi di mezzi consolidati del fare pittorico nonch di strumenti tecnologici di avanguardia: nasce cos una mostra in cui dipinti a olio e pastelli si alternano a opere concettuali disegnate virtualmente, fotografie UV su metacrilato a installazioni che interagiscono con il fruitore in maniera coinvolgente.

Nell’opera “In life”, dentro la vita,due mirror-tv, ci un nuovo sistema tecnologico televisivo dove su dei monitor vengono applicate lastre-specchio poste una di fronte all’altra, creano un gioco di immagini riflesse all’infinito, dove qualunque individuo che si trover  ad interagire con esso vedr  sulla sua testa proiettare immagini e suoni provenienti dalla rete, fondamento di questa societ  odierna di cui non possiamo fare a meno e che ci bombarda gratuitamente e senza filtro di messaggi di ogni sorta, dalla pubblicit  alla ricerca, dalla medicina alla pornografia.

L’indagine artistica assume i connotati di una ricerca intimistica, quasi spirituale nel trittico dal titolo”La verit  siamo noi” dove tre modelli maschili nella posizione della croce sono messi a nudo dall’obiettivo fotografico con le loro cicatrici, le loro paure che trapelavano dagli occhi, le loro diversit . Un’altra opera dal titolo”Noi tre” si fa testimone dei nuovi comportamenti, delle nuove “alternative” alla coppia tradizionale. L’artista cita i Signori del mercato nella tela “Trademark”, un mosaico digitale composto dai loghi di importanti marchi commerciali riconosciuti dalla societ  tra cui si mimetizza il logo dell’artista.

La Monetti si compiace di rappresentare se stessa in “Self-portrait” come imperatrice trionfante sulla verit  più importante, il sogno,stringendo tra le mani il cuore, l’unico capace di sentire, vedere, ascoltare. In “Pacemaker”ripropone il tema del cuore raffigurando una sorta di cuore sacro contornato da una raggiera di materia argentea che richiama l’aspetto iconico dell’arte ma che indaga il fulcro stesso dell’opera, il cuore, con l’occhio scientifico del chirurgo. Infine l’opera “Fake”, un collage di fotografie che evidenziano lembi di pelle tatuati da una sorta di marchio, fake, nostro odierno “pass” per sopravvivere nel teatro della modernit .

Apertura Mostra

Luned Sabato 10/18

Domenica 10/14

Nelle foto, due opere dell’artista

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