Una signora del teatro italiano, una artista di classe, questo è sempre stato il mio pensiero ma la conferma l’ho avuta dopo averla conosciuta.
Il mio primo incontro con la signora Erika Blanc risale a un po’ di anni fa in una hall di un albergo di Modena. Fu un momento magico. Aspettavo l’attrice, ero emozionato ma quando mi si presentò davanti in tutta la sua bellezza con una grande semplicit , mi acquietai . Iniziammo subito a conoscerci. Adesso ci sentiamo spesso telefonicamente. Cos chiedo a Erika Blanc di rilasciarmi una intervista, lei, disponibile, accetta.
L’AMORE PER NAPOLI
“Sai che amo Napoli adoro questa citt  d’arte universale. Ricordo il mio debutto come soubrette nello storico Teatro 2000, tempio della rivista e della sceneggiata. Ero partita dalla mia citt  per raggiungere Parigi, insieme a mio marito che aveva la passione per il cinema, io mi arrangiavo a fare la modella, facevo questo per amore, poi siamo partiti per Roma e ho fatto alcuni fotoromanzi fino a quando non mi è arrivata la proposta di lavorare con una rivista di Gegè Di Giacomo. Misi su un numero, io ballavo con mio marito e avevo sulla spalla un uccellino, (ride nel ricordare l’uccellino). Lavorammo molto, poi ritornammo a Roma e mentre passeggiavo per la citt  un signore mi si avvicinò e mi propose delle pose in un film. Il mio primo contratto l’ho ottenuto con De Laurentis, da l non mi sono fermata più, da Sergio Grieco a Mario Bava, Pasquale Festa Campanile, Bevilaqua, Salvatores, Ozpetek, Pupi Avati, Castellitto, Margarethe von Trotta. Cito solo alcuni registi cinematografici con cui ho lavorato, la lista è lunga.”
SUL PALCO, TRA SORRISO E TRAGEDIA
Non ho rivolto nessuna domanda alla signora Blanc. Lei, come un fiume in piena racconta volentieri la sua vita da artista. Mentre si concede una pausa chiedo
Lei ha affrontato ruoli drammatici, comici, brillanti, quale è quello che le appartiene di più e recita volentieri?
” Sicuramente il brillante. La cosa più difficile è far sorridere il pubblico in modo intelligente e importante, per i ruoli brillanti ci vuole una propriet  di tempi e di tecnica. Devo dire, invece, che un ruolo drammatico che mi è piaciuto molto interpretare è stato quello di Ecuba delle Troiane. Amo la tragedia greca. E poi mi risulta facile con questo dono di Dio che è la mia voce quando recita parte dall’alto fino in basso”.
INCONTRO CON LA TRANS CHE AVEAVA IL SUO STESSO NOME
Mi racconta ancora di aver affrontato spesso doppi ruoli in teatro, piccoli e grandi conquiste, dimostrando una grande memoria storica teatrale e cinematografica. E’ affascinante chiacchierare con una delle più importanti signore della scena.
Potrebbe essere interessata a una regia?
“No! Non si inventa una passione e la mia passione è quella di fare l’attrice… (pausa) sai cosa mi sono ricordata? Ero Napoli e un mio amico mi aveva detto che negli anni ottanta ero una icona gay, tanto che esisteva una trans che chiamata Erica Blanc… Chiaramente volli conoscerla. Fu un bellissimo incontro. (altra pausa) Ancora ricordo che ho visitato tutti i bordelli delle citt  d’Italia…. S, perch devi sapere che quando si era in tourne, per risparmiare si affittavano di nascosto le “case chiuse” che nessuno voleva, ma si risparmiava e potevamo cucinare nelle camere, avevamo sempre i fornellini portatili con noi e ancora ho l’abitudine di portare con me un piccolo micro onde.. sai non si può mai sapere…”
Ride di gusto la signora, di una allegria che parte dal cuore, che ti coinvolge.
IN SCENA CON PLATINETTE
Mi soffermo sul suo ultimo lavoro teatrale a fianco di Mauro Coruzzi, in arte Platinette. ” Un buon progetto che dovrebbe girare per i teatri italiani, una bella compagnia. Quando ho conosciuto Mauro, mi sono innamorata della sua anima combattiva, perch la sentivo una anima molto vicina alla mia personalit , mi veniva sempre voglia di abbracciarlo, è una persona meravigliosa con un fascino particolare. Subito gli ho voluto bene. Spero che ” La Notte del 16 gennaio”diventi una tourne. E’ un peccato che l’idea, nata a Milano al Teatro San Babila, poi non giri un po’ dovunque. Il testo è molto originale, un legal thriller interattivo, ambientato in una aula di tribunale, una pièce che coinvolge lo spettatore. Mauro nella parte del giudice in un processo dove viene coinvolto anche il pubblico, a sipario chiuso . Invece, Platinette, a sorpresa, d  un tocco brillante recitando un monologo tratto dall’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam. Io interpreto il ruolo dell’avvocato Stevens. Sono felice di aver lavorato con questa compagnia”.
L’ABITANTE DEL LAGO
Signora Blanc, cosa ne pensa delle serate mondane, degli ambienti teatrali e cinematografici?
” Ho tanti amici, alcuni a me molto cari. Ho lavorato quasi con tutti …da Mastroianni, Albertazzi, Fo , al mio compagno di vita e di scena, il grande Alberto Lionello. Care mi sono Mara Venier,Lisa Gastoni, citerei tutti ma l            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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BB»EWHEREUSINGB B Ba lista è lunga. Mi sono sempre trovata bene nelle compagnie, ma la vita mondana proprio non m’interessa. Adesso, mentre parlo con te al telefono, sono la donna semplice, “l’abitante del Lago” in calzerotti di lana, un grosso camicione largo e comodo, con i miei animali. Quando sono a casa mi piace sentirmi una “alluvionata”. Sto bene da sola, la mia personalit  di donna e di attrice si scontra e si confronta nella mia intima intimit  e, quando sei una persona serena e seria, stai bene anche con gli altri.
LA CARICA DELLE COSE SEMPLICI
EriKa mi racconta dei suoi animali di “Beè” , la capra che sorride mostrando i suoi denti bianchissimi ( mi fa ascoltare il belato per telefono), del pony”Nano” , dei cani, gatti, uccellini. Mi racconta di Barbara, sua figlia, del suo mondo fatto di cose semplici, di quando era ragazzina e dormiva a casa in un letto che era una barca. Racconta il suo essere donna madre, artista e il prossimo progetto. ” Un film con un giovane regista, mi piace l’idea di mettermi sempre in discussione, affrontando ruoli anche in una chiave sperimentale”.
MILLE PICCOLE STORIE
” Mi piacerebbe farne un monologo, raccontarla, ci sto lavorando sopra insieme a un giovane autore, ma voglio che sia tutto in una chiave leggera, e…pperch no! Divertente” . Ancora parla di altri episodi… mi racconta… e mai mi dice della sua bellezza, dei suoi stupendi occhi azzurri che illuminano l’anima di chi incrocia il suo sguardo, mai mi dice che, quando si apre il sipario, la donna artista riempie il palcoscenico con immensa professionalit  e personalit . E io penso. “Ecco l’umilt  di chi è una Grande”.

In foto, Erika Blanc con Mauro Coruzzi, in arte Platinette e una immagine dell’attrice in "The Devil’s nightmare".

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