Tra il luoghi del cuore c’è la Nunziatella con la sua chiesa. Sul podio della classifica provvisoria del Fai (Fondo ambiente italiano), la prestigiosa scuola (foto), tra i più antichi istituti di formazione militare del mondo, ha raccolto 9.365 voti. Già 450.000 dei consensi registrati a meno di due mesi dal lancio del 12° censimento. Potrete scegliere il vostro luogo preferito fino al 10 aprile 2025.
La Nunziatella venne fondata nel 1787 da re Ferdinando IV di Borbone con l’intento di creare un’istituzione innovativa, capace di curare la formazione culturale, fisica e caratteriale degli ufficiali. Trovò subito sede nell’ex noviziato dei Gesuiti, costruito nel 1587 sulla collina di Pizzofalcone. Il complesso, che spicca nel profilo di Napoli per la sua imponenza ed è noto per la colorazione rosa acceso come Rosso Maniero, deriva l’appellativo “della Nunziatella” dall’annessa chiesa dedicata alla Santissima Annunziata, realizzata nel 1588 per i Gesuiti e profondamente rimaneggiata da Ferdinando Sanfelice nel 1736, che la trasformò in un gioiello del Rococò napoletano, ricca di stucchi, dipinti e decorazioni in marmi policromi.
Raggiunge il tetto dei 2899 gradimenti la Valle dei Mulini di Gragnano, un affascinante tratto dell’antica mulattiera che dal porto di Castellammare conduce ad Amalfi. Si tratta di un sistema idrico molto complesso realizzato grazie a una serie di sorgenti che alimentano il torrente Vernotico e azionano i mulini con la forza dell’acqua in caduta. La progettazione ingegnosa ha sfruttato le caratteristiche orografiche del territorio, consentendo all’acqua di scorrere in un percorso ininterrotto, da un mulino all’altro, grazie a serbatoi integrati. Ogni mulino è stato posizionato strategicamente, mantenendo un dislivello che garantisse la corretta pressione per far girare le macine. Oggi, il recupero e la valorizzazione di questo patrimonio storico sono fondamentali, per preservare un luogo che racconta storie di tradizione e ingegno.
Anche il Quartier generale Marina base navale a Napoli (sul Molo San Vincenzo) ha entusiasmato il pubblico, che lo ha inserito tra i posti più amati. Presente già nel 1571: con l’Unità d’Italia, la Regia Marina creò un forte legame con la città, che divenne sede di uno dei tre Dipartimenti della nuova Nazione. Il Molo San Vincenzo, ampliato tra il 1840 e il 1845, si è arricchito in quegli anni di una base per sommergibili, di alloggi per gli equipaggi e officine specializzate. Di importante valenza architettonica è il faro, alto 24 metri, attivato nel 1916 e ricostruito nel 1950, che guida tutt’ora le navi in entrata e in uscita dal molo.
Un angolo di cuore da Largo Donn’Anna a Posillipo, l’elegantequartiere affacciato sul golfo di Napoli. Uno spazio urbano il cui nome deriva dall’adiacente e omonimo Palazzo, un edificio costruito nel 1642, che rappresenta un simbolo per i turisti sin dai tempi del Grand Tour. La sua storia si intreccia con eventi significativi, dal periodo del viceré Duca di Medina e della viceregina Anna Carafa – da cui l’area prende il nome – che commissionarono la costruzione (incompiuta) stessa del palazzo, fino alla rivoluzione di Masaniello.
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iluoghidelcuore.it
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