Fantasy/Elena Puglisi nel fantastico regno dei libri: quando una buona lettura insegna a dare giusta forma alle idee

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«Le idee mi si presentano da sole, nella mia mente si affollano le trovate più originali, che hanno lo scopo di farli stare attenti e col fiato sospeso, cambiando la trama anche in base alle loro reazioni, espressioni, sorrisi o battute; quindi sono storie sempre ‘in divenire’ e tutto ciò mi diverte tantissimo.»
A dirlo è Elena Puglisi, maestra di scuola primaria e narratrice, che ha all’attivo un romanzo fantasy “Liberland” ( Pavedizioni pag.244, euro 14), ispirato alle molteplici fiabe che l’autrice è solita inventare e raccontare agli alunni della classe, per tenere alta la loro attenzione e insegnare loro importanti concetti.
Un romanzo d’esordio che nasce dalla passione della scrittrice per i grandi autori della letteratura tanto da immaginare case-libro con pareti composte dalle pagine autoriali e il tetto ricoperto dalla copertina rigida: un mondo fiabesco, abitato da umani e da elfi e amministrato da Friedmund il “Signore dei Libri”, un mago buono, dedito alla cultura e alla pace.
Una cittadina “Liberland” sorta in nome della fratellanza, della passione per i libri e della democrazia contrapposta al mondo ottuso e oligarchico del maligno stregone Albucher, che intende radere al suolo l’intera comunità.
Sorprende l’originalità dell’intreccio con dettagliati racconti che tanto affascinano il lettore, catapultandolo in un mondo immaginario ma verosimile, che ripropone l’eterna lotta tra il bene e il male, tra la cultura positivistica e la brama consumistica.
Interessante è anche la visione del malvagio, che non è visto come il male tout court ma come il prodotto della sua crescita e dell’influenza ambientale.
«Le raccontarono anche perché Albucher era diventato tanto malvagio: era stato abbandonato dalla sua famiglia quando era ancora piccolo, era il minore di quattro gemelli, ma era nato imperfetto, perché aveva delle malformazioni al volto e alla mano sinistra, che era molto più piccola dell’altra. Caroline pensò che quei genitori erano stati davvero crudeli».
Un ottimo insegnamento per i più piccoli, cui questo fantasy è dedicato: nessuno è di per sé cattivo, è l’esclusione, la solitudine e l’impossibilità di acculturarsi a rendere l’animo più propenso verso il negativo; l’unico rimedio: è accogliere e non dileggiare nessuno per il suo aspetto esteriore e psicologico. Una lettura davvero gradevole che consente al lettore di evadere verso luoghi utopici e spettacolari, dove grazie all’intelligenza e al coraggio si può cambiare il mondo e chi lo abita. «
Noi a Liberland abbiamo scelto di fare leggere tutti, grandi e piccoli, perché una buona lettura insegna a dare la giusta forma alle nostre idee, a organizzare i pensieri in modo logico e consequenziale. Qualcuno ha detto che “noi non siamo ciò che scriviamo, ma ciò che leggiamo”. La lettura non solo fa bene alla mente e allo spirito, ma rafforza le identità culturali e civili, ci aiuta a saper ascoltare e difende questo tesoro che abbiamo costruito con tanti sacrifici. Ecco perché vogliono distruggere le case-libro!». (Annarita Cernuto)

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