Per lei Napoli è Tunisi. La gioia di vivere e la passione. Che ha trasmesse tutte alla festa nazionale celebrata nella sala Dumas dell’Istituto francese in via Crispi. Alla vigilia della finalissima che ha visto poi trionfare Les Bleus come campioni del mondo.
La squadra multietnica e giovane, segnale di un futuro di pace e speranza per le nuove generazioni annunciato proprio a Napoli, il giorno prima da M’Barka Ben Taleb sul palco di Palazzo Grenoble con il concerto “Sous le ciel de paris” (Sott’o cielo ‘e Parigi). Traduzione napoletana d’obbligo per l’artista che ha mescolato le lingue (arabo, francese, napoletano) e le vibrazioni del suo Mediterraneo. Una scelta importante del console che l’ha invitata, Jean-Paul Seytre, al termine della sua missione diplomatica e della sua direzione culturale dell’istituto sotto il Vulcano di casa nostra.
Tanta allegria venata da un filo sottile di malinconia per la celebrazione della presa della Bastiglia, simbolo della Rivoluzione. Avevano tutti gli occhi un po’ lucidi, dopo l’esibizione del soprano Tina Di Giorgio (con con l’Ergos Quartet) che ha cantato i due inni (Fratelli d’Italia e La Marsigliese) e durante il discorso di Seytre che ha espresso la sua commozione di francese che ha scelto d’imparare l’italiano per amore di quel bel suono e che è arrivato a Napoli con grande entusiasmo.
Emozione rafforzata dalla presenza del sindaco Di Napoli, Luigi de Magistris che al console/direttore ha consegnato targa e medaglia da parte della cittadinanza tutta per l’abnegazione e il senso del dovere con cui Seytre ha intensificato il rapporto di affetto e amicizia con la Francia. Forte partecipazione emotiva anche mentre il viceammiraglio Gilles Humeau ha distribuito onorificenze ad alcuni dei militari francesi presenti, che si è sciolta poi nella felicità di un brindisi generale.
Restano nel cuore le note M’Barka che ha salutato tutti in scena con una struggente (e musicalmente) rivisitata La vie en rose dell’indimenticabile Édith: Quando mi prende fra le sue braccia/mi parla piano:/io vedo la vita in rosa. Il colore che si addice alla libertà, all’uguaglianza dei diritti, e alla fratellanza. Che siamo certi che l’istituto francese a Napoli continuerà a approfondire e coltivare.
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