Dopo la pandemia il Teatro San Carlo si vede nuovamente gremito di pubblico per la 26esima edizione del premiatissimo Artecinema (foto), il Festival Internazionale sull’arte contemporanea che dal 1996 si impegna per far conoscere nuove visioni artistiche. L’inaugurazione ospita sul palco tutti i registi delle proiezioni che potranno essere viste in parte presso il Teatro Augusteo e in parte online, fino al 22 ottobre.
Un’emozionata Laura Trisorio introduce la serata che parte nel sentito ricordo dell’artista Marisa Albanese, recentemente scomparsa: le immagini la mostrano nel suo studio, mentre la sua voce fuori campo racconta delle sue ricerche, delle sue scelte e dei suoi ricordi su carta.
A seguire, un più lungo docu-film sullo street artist Banksy, una carrellata delle sue opere ormai iconiche nel mondo e le ipotesi su chi si cela dietro il suo serrato anonimato. La scelta del film, seppur piacevole, sembra un po’ troppo di facile richiamo per un’apertura che forse avrebbe richiesto qualcosa di maggiormente ricercato.
Il programma comunque non delude affatto le aspettative, proponendo quasi tutte anteprime nazionali, divise in tre sezioni: Arte e dintorni, Architettura e design, Fotografia e alcune anteprime mondiali.
Si passa dagli Uffizi a Beuys, da Roselena Ramistella che ci racconta il suo particolare viaggio siciliano a dorso di mulo, alla retrospettiva sulla Abramovic. E ancora, ritroviamo Georg Baselitz, Man Ray, Sottsass, Alvar Aalto e molti altri ancora. Diverse altre proiezioni si svolgeranno anche in altre sedi con un occhio di riguardo al sociale, infatti verranno coinvolti gli studenti delle scuole secondarie di Napoli e provincia presso l’Istituto francese Grenoble così come alcune proiezioni si terranno per i detenuti presso la Casa circondariale di Nisida.
L’adrenalina di ritrovarsi in una sala bella piena al massimo della sua capienza e non per il solito film record di incassi ma bensì per l’arte contemporanea, è qualcosa che assume tanti significati diversi oggi. Uno su tutti è che si sente il bisogno di cose nuove, così come può mostrarcele un corto girato dall’altra parte del mondo su un artista di cui magari sapevamo poco; e il bisogno di ritornare alle cose belle, magari ritrovando opere e punti di vista che non vedevamo da molto.
E’ la magia del cinema unita a quella dell’arte che ha creato questo connubio napoletano, un fiore all’occhiello da 26 edizioni, aperto a chiunque abbia un velo di curiosità.
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