Gli studenti napoletani interpretano Foucault. Attraverso i linguaggi del teatro e dell’arte contemporanea. In particolare di alcuni passi del celeberrimo volume ‘L’uso dei piaceri’.
L’installazione/performance di di Domenico Mennillo e dell’associazione culturale lunGrabbe dal titolo Hypno-Mnemata si terrà lunedì 2 marzo, ore 19 (replica alle ore 20) nella Sala Assoli di Napoli. E rientra nel festival Quartieri di vita diretto da Ruggero Cappuccio e realizzato dalla Fondazione Campania dei Festival.
Il lavoro, pensato per 45 spettatori alla volta, deriva il suo nome da una pratica filosofica appartenuta agli antichi greci e reinterpretata dal filosofo francese: la compilazione quotidiana di alcuni taccuini (gli hypomnemata, sostantivo greco composto da “hypo”, sopra e “mneme”, memoria) utili, secondo lui, all’indispensabile cura del sé nella quotidiana interrelazione con la propria personalità e al tempo stesso con la propria comunità di appartenenza.
Rilanciando le intuizioni di Foucault, il progetto Hypno-Mnemata mira a realizzare una scrittura della memoria (‘mnemata’) e un piccolo sogno (‘hypno’) del quotidiano, attraverso pratiche artistiche di reinvenzione e riscrittura di alcuni luoghi simbolici dell’aggregazione sociale.
I destinatari del progetto sono gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, dell’Accademia di Belli Arti e delle Università della città di Napoli, coinvolti attraverso brevi cicli di workshop finalizzati alla realizzazione di performance (photo by Christina Abdeeva) da presentare all’interno di un’installazione di arte contemporanea ideata da Domenico Mennillo.
Il progetto è strutturato sul quartiere napoletano Avvocata. L’installazione Hypno-Mnemata è incentrata sulla presentazione di una speciale collezione, ovvero la collezione di hypomnemata contemporanei collezionata negli anni da Domenico Mennillo, registri di lavoro dell’Ottocento e del Novecento provenienti dall’Italia e dalla Francia, ove sono annotati dati, cifre, nomi che portano ad attività ed efficienze di natura materiale del quotidiano. Gli allestimenti sono a cura di Rosaria Castiglione, le musiche e le macchine sonore di Marco Di Palo.