Il museo archeologico nazionale di Napoli incontra per il terzo anno consecutivo il Festival barocco napoletano. Che racconta la città attraverso la sua tradizione musicale, viaggiando tra sinfonie, sonate, villanelle, cantate e tracciando anche alcune incursioni negli stilemi melodici contemporanei.
Appuntamento fisso, il lunedì. E il 14 gennaio, alle 18, sarà in calendario il secondo dei dieci eventi (ingresso gratuito), previsti sino al 6 maggio 2019. Dopo il successo del primo concerto del 17 dicembre (foto), dedicato alla tradizione musicale natalizia, si proseguirà il 14 gennaio con il clavicembalo di Enza Caiazzo e il mandolino barocco di Fabio Menditto per raccontare i “Maestri napoletani nei salotti aristocratici del ‘700” (musiche di D. Scarlatti, E. Barbella, P. Leone, G.B. Gervasio e M.Vento).
La rassegna nasce dalla collaborazione del museo con l’Associazione organizzatrice del Festival Barocco Napoletano (presidente Massimiliano Cerrito) e l’Ensemble Accademia Reale (violino di concerto: Giovanni Borrelli, che è anche direttore artistico della rassegna). Ma quest’anno la manifestazione proporrà altri sentieri di ricerca musicale.
Spiega il direttore Giulierini: «Il Festival Barocco Napoletano diviene non soltanto un’occasione per condividere percorsi musicali di qualità, ma, soprattutto, per diffondere un’idea di cultura che sappia intercettare le istituzioni storiche napoletane: tra queste, il Conservatorio San Pietro a Majella, vicino a noi per una mission di dialogo con la città all’insegna dell’arte».
Contaminazioni culturali, partendo dalla tradizione melodica partenopea. E in questa direzione si proiettano gli eventi del mese, ma anche quelli successivi. Lunedì 2 l’Ensemble Barocco Accademia Reale ricreerà le magie della “Cantata a voce sola a Napoli nel XVII e XVIII secolo” (musiche di A. Scarlatti, G. Paisiello e L. Leo), mentre l’originalità del ritmo connoterà la programmazione di febbraio: lunedì 11, percorsi creativi jazz da Scarlatti ad Oscar Peterson per rappresentare “L’arte della variazione e dell’improvvisazione barocca in chiave moderna”.
La settimana successiva, il 18 febbraio, ancora un’esibizione dell’Ensemble Barocco Accademia Reale e del Gruppo Danzar grazioso che, grazie ai costumi d’epoca, enfatizzerà le suggestioni delle musiche di A. Falconieri, D. Ortiz, A. De Cabezon, A. Corelli e G.B. Lully.
Marzo non si sottrae alla grande musica: lunedì 4, “Capricci armonici da chiesa e da camera a violino solo, sinfonie, toccate” con il violino barocco di Enrico Parizzi ed il clavicembalo ed organo di Nicola Lamon (le musiche saranno di G.B. Viviani); a fine mese (25 marzo), spazio all’Ensemble L’Infuriati con “Concerti, sinfonie e sonate napolitane”.
Sguardo di nicchia nei concerti di aprile: lunedì 8, “Villanelle alla napolitana e musica strumentale tra Rinascimento e primo Barocco” (Renata Fusco: voce; Massimo Lonardi: Liuto; Valerio Celentano: tiorba e chitarra barocca); il 22 aprile, l’Ensemble Accademia Reale dedicherà un concerto a “Musica devozionale e passione nella Napoli del XVII secolo”.
La rassegna si chiude il 6 maggio con “La Semiramide riconosciuta dramma per musica di L. Vinci” (Libretto: P. Metastasio) nell’esecuzione dell’Ensemble Barocco Accademia Reale.