Quartieri di vita. il Festival di teatro sociale, diretto da Ruggero Cappuccio e realizzato dalla Fondazione Campania dei Festival parte venerdì 21 febbraio con un omaggio al Carnevale e al mito di una delle maschere tradizionali comiche più amate in assoluto. L’ iniziativa si propone di tracciare nuovi percorsi teatrali attraverso il sostegno a realtà che operano principalmente in aree a rischio, a favore delle fasce deboli.
In scena alle 19, al Centro giovanile Asterix di San Giovanni a Teduccio, Pollicinella e i canti de lo carnevale (ph G.Carosi), per la regia di Mariano Bauduin. (Lo spettacolo replica sabato 22 alle 20.30 e domenica 23 alle 18.30nell’ambito della stagione 2019/2020 del Beggars’ Theatre).
Bauduin dirige un cast composto dalla compagnia Gli Alberi di Canto Teatro, fondata dopo l’esperienza ventennale con Roberto De Simone, a cui si aggiunge il gruppo di laboratorio vocale permanente de La Corale per San Giovanni, progetto che il regista porta avanti da anni nella periferia est di Napoli.
Lo spettacolo s’ispira ai canovacci “Casamarciano”, da cui la compagnia ha tratto un progetto drammaturgico composto da materiali sonori e antropologici del mito carnevalesco campano di Pulcinella. Partendo dalla figura della maschera acerrana e sviluppando tutte le sue genesi e le sue trasformazioni nel teatro di tradizione e in quello musicale colto, sono stati costruiti cortocircuiti con gli stessi elementi musicali più specificamente tradizionali.
Sul palco, Mario Brancaccio, Maurizio Murano, Patrizia Spinosi, Gaetano Amore, Chiara Di Girolamo, Maurizio Graziano, Marilù Poledro, Pasquale Presutti, accompagnati dai musicisti Michele Bonè, Vittorio Castaldi, Fulvio Gombos, Mimmo Maionico e Pasquale Menna, in un repertorio, riarrangiato da Bauduin, che unisce le opere di Paisiello e Pergolesi alla tradizione popolare e ai brani di Carlo Faiello.
Sarà una vera e propria festa popolare nel centro di San Giovanni a Teduccio, dove ha sede il The Beggars’ Theatre, con il coinvolgimento degli stessi spettatori. Il progetto è inserito nelle attività laboratoriali del The Beggars’ Theatre – Il Teatro dei Mendicanti che ha sviluppato tutta la realizzazione, sia scenografica che di costume. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Banco di Napoli.
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