La musica non si ferma, o perlomeno a Napoli non ha intenzione di farlo. Gi , perch Napoli è ancora una volta promotrice di idee e creatrice di spazi nuovi di diffusione culturale e in un momento di particolare fermento e produttivit della musica partenopea, tra esordi e ritorni di grandi artisti, diventa patria di un progetto che si fa bandiera e portavoce di una rivoluzione culturale, portando la musica fuori da ambiti controllati, fuori da contratti che impongono censure e cambiamenti di sorta del tipo “politically correct”: il web.
La blogosfera e i social network sono infatti il principale punto di riferimento e il luogo di nascita de “L’altroparlante”, gruppo fondato da Gino Magurno, gi fondatore dei “Vox Populi” e collaboratore di Edoardo Bennato come autore e arrangiatore. Andrea Cannata (batteria), Ivan Cannata (basso), Checco Chirichella (tastiere e computer), Flavio Ciotola e Alessandro Noviello (chitarre): ecco la band protagonista al Bluestone di via Alabardieri della conferenza di presentazione del secondo album, il secondo: “Finch c’è rete c’è speranza”.
Più che album, in effetti, bisognerebbe chiamarlo “web album”, dato che le undici canzoni che lo compongono sono nate sul web: sia perch traggono ispirazione da notizie e commenti raccolti in rete, sia perch alcune di queste vengono pubblicate su cd solo dopo essere state diffuse con grandissimo successo sui principali social network (facebook; myspace; youtube; ecc…).
Si racconta l’Italia, quella in cui abbiamo vissuto negli ultimi anni, quella in cui stiamo vivendo e quella in cui, molto probabilmente, vivremo nell’immediato futuro, rilanciando notizie e opinioni che si possono trovare in rete, che difficilmente e raramente si trovano sui mezzi di comunicazione tradizionali come radio e tv e lo si fa con il linguaggio del blog, diretto, con le ritmiche hip-hop e occasionalmente reggae, sviluppate in chiave melodica e con curiosi espedienti sonori (campioni e spezzoni presi da servizi dei telegiornali nazionali sono presenti in alcuni brani; il famoso suono di avvio di Windows da il via all’album). Il tutto accompagnato dal megafono, pardon, dall’altoparlante da cui Gino Magurno canta in versi e in prosa verit troppo spesso ignorate.
Prosegue, dunque, il percorso di crescita della musica napoletana e, con lei, tra denuncie e speranze, prosegue anche il percorso artistico de “L’altroparlante”, iniziato col grande successo (oltre 30.000 download) del brano “Sputtanapoli” (che parla di disinformazione e racconta dei presunti incidenti del 31 agosto 2008 in occasione della trasferta dei tifosi napoletani all’Olimpico per Roma-Napoli) e dell’album “Tutti Colpevoli”.
“Finchè c’è rete c’è speranza” rende omaggio alla possibilit che la rete offre alla musica emergente e all’informazione libera. Insomma, “Finchè c’è rete c’è speranza” di continuare a fare musica e, a Napoli, cominciano a capirlo.
Nella foto, la band