La Fondazione Ezio De Felice incontra il Museo Egizio di Torino. Sabato 20 gennaio, alle 17.30, per la rassegna Narrare il patrimonio museale, nella splendida cornice del Teatro di Palazzo Donn’Anna (Largo Donn’Anna, 9). Ospite, il direttore, l’egittologo (con formazione prevalentemente olandese) Christian Greco. Con questa iniziativa, in occasione dei 200 anni che il Museo Egizio compie nel 2024, la Fondazione Ezio De Felice intende contribuire alla celebrazione di una tappa significativa per il mondo dei Musei italiani.
“Il Museo Egizio di Torino e le sfide del futuro. Ricerca, inclusione e transizione digitale”: questo è il titolo dell’incontro che sarà introdotto da Marina Colonna, presidente della Fondazione Ezio De Felice, mentre le conclusioni saranno affidate a Nadia Barrella, docente del dipartimento di lettere e beni culturali dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e a Gioconda Cafiero, docente del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il Museo Egizio è il più antico museo del mondo dedicato interamente alla cultura egizia. A partire dalla sua fondazione, il Museo ha avuto sede nel palazzo denominato “Collegio dei Nobili”, costruito su disegno di Michelangelo Garove. L’edificio fu ampliato e adeguato alla nuova destinazione d’uso nella seconda metà dell’800.
Il Museo ebbe una prima risistemazione delle sale nel 1908 e una seconda, più importante, nel 1924, con la visita ufficiale del Re. Ulteriori ristrutturazioni e adattamenti avvennero negli anni ‘30 (con l’installazione della Pinacoteca) e alla fine degli anni ’80 (con la nuova sistemazione dell’Ala Schiaparelli).
L’anno del bicentenario sarà attraversato da profonde trasformazioni dal punto di vista architettonico e con riallestimenti basati sugli esiti forniti dalla ricerca. Il museo si rinnova in un’ottica di apertura metaforica e fisica verso la città.
Il cortile verrà trasformato in piazza coperta: sarà accessibile liberamente, profondamente connessa con l’esterno, per farne uno spazio accogliente da cui partire per percorsi di visita vari. Il nuovo Museo Egizio sarà infatti visitabile in modi diversi, in base al tempo, agli interessi, ai desideri di ciascuno.
Per saperne di più
www.fondazionedefelice.it
The Egyptian Museum of Turin celebrates its first two centuries. The challenges of the future: meeting with Christian Greco
The Ezio De Felice Foundation meets the Egyptian Museum of Turin. On Saturday, January 20th, at 5:30 p.m., for the Narrating Museum Heritage event, in the splendid setting of the Donn’Anna Palace Theater (Largo Donn’Anna, 9). Guest, the director, Egyptologist (with mostly Dutch training) Christian Greco. With this initiative, on the occasion of the Egyptian Museum’s 200th birthday in 2024, the Ezio De Felice Foundation aims to contribute to the celebration of a significant milestone for the world of Italian museums.
“The Egyptian Museum of Turin and the challenges of the future. Research, inclusion and digital transition”: this is the title of the meeting, which will be introduced by Marina Colonna, president of the Ezio De Felice Foundation, while the conclusions will be entrusted to Nadia Barrella, lecturer in the Department of arts and cultural heritage at the University of Campania Luigi Vanvitelli and Gioconda Cafiero, lecturer in the department of architecture at the University of Naples Federico II.
The Egyptian Museum is the oldest museum in the world dedicated entirely to Egyptian culture. Since its foundation, the museum has been housed in the building known as the “Collegio dei Nobili”, designed by Michelangelo Garove. In the second half of the 19th century, the building was enlarged and adapted to its new purpose.
The museum underwent a first reorganization in 1908 and a second, more important one in 1924, with the official visit of the King. Further renovations and adaptations took place in the 1930s (with the installation of the Picture Gallery) and in the late 1980s (with the redesign of the Schiaparelli Wing).
The Bicentennial year will be marked by profound architectural transformations and by reorganizations based on the results of research. The museum will be renovated with a view to metaphorical and physical exposure to the city.
The courtyard will be transformed into a covered square: it will be freely accessible, deeply connected to the outside world, to make it a welcoming space from which to set out on different itineraries. In fact, the new Egyptian Museum will be visited in different ways, depending on everyone’s time, interests and desires.