“Interaction Napoli” è il titolo della mostra allestita nel bellissimo chiostro di Santa Caterina a Formiello grazie alla Fondazione Made in Cloister e che vede protagonisti 28 artisti dal mondo ad animare questa prima edizione. 28 personalità le cui opere interagiscono tra loro, si confrontano sul sociale e dialogano da parte a parte, da cuore a cuore.
La rassegna, che avrà una cadenza biennale, curata da Demetrio Paparoni, accoglie installazioni site specific come quella che campeggia nella parte centrale del chiostro, dell’artista spagnola Joana Vasconcelos: un enorme cuore composto da tessuti, le cui arterie si aprono come lunghi tentacoli e si aggrappano ai lati. Un’artista che nelle sue opere indaga l’animo femminile e i diritti umani. O quella di Sergio Fermariello che, quasi completamente mimetizzata tra le strutture del chiostro, è in realtà un guizzo originalissimo dell’artista che “piega” i tubi accanto ai pilastri storici e li annoda, come uno scherzo che sdrammatizza la secolarità dell’architettura intorno ma al tempo stesso non la disturba.
Ma anche diverse tele, tra cui quella di Nicola Samorì tratta dalla sua personale “Roma (Manuale della mollezza e la tecnica dell’ellisse)”, in cui le forme imperfette e corrotte dei corpi spingono ad uno sguardo più accurato e a perdersi nei dettagli di una sorta di natura morta in decomposizione.
Oppure ancora le “strisce” pittoriche di Paolo Bini che, come pellicole di una bobina cinematografica si srotolano lungo tutta la parete con paesaggi lontani per chi li sa cogliere con occhio attento, fatti di segni primordiali e forme arcaiche.
Non sveliamo di più, anche perché le interazioni sono varie e variegate ma tutte girano intorno a un fulcro centrale di cui vale la pena parlare: la diversità come ricchezza e accrescimento. Troppo spesso la frase “fare rete” è diventata, oltre che inflazionata, qualcosa che rimanda a rari eventi di collaborazioni che poi restano episodi. Proprio dall’arte invece possiamo imparare che gli scambi artistici sono come i cerchi che si creano nell’acqua quando gettiamo un sasso: si moltiplicano e si fanno sempre più grandi. Per ogni pittore, scultore o performer che si apre all’altro, c’è un progetto che si fa strada e che si evolve, che fa da richiamo e da ispirazione. Oltre i conflitti, oltre le barriere. L’arte è IL messaggio universale che ognuno può fare suo e rimandare, in una sorta di tam-tam.
Per come è strutturata la mostra, il chiostro svolge sicuramente un ruolo talmente caratterizzante che altrove non avrebbe lo stesso effetto ma il contenuto importante che custodisce potrebbe tranquillamente essere di esempio per nuovi sviluppi in nuovi spazi, come ci auguriamo. Se le semplici collettive d’arte si evolvessero grazie “al costruire insieme” si tralascerebbe finalmente il concetto di esposizione corale fine a se stessa, in cui ogni singolo ego segue una tematica sotto la quale si espone tutti ma nessuno si interessa davvero all’opera che gli segue subito accanto. Dall’io al noi la strada è lunga e tortuosa e forse non tutti vogliono percorrerla, soprattutto negli ostici àmbiti artistici, ma per arrivare molto lontano si sa che la cosa migliore è farlo uniti.
Gli artisti di questa prima edizione:
Laurie Anderson • Ljubodrag Andric • John Armleder • Paolo Bini • Maurizio Cattelan • Frederik De Wilde • Sergio Fermariello • Giovanni Frangi • Georg Oskar Giannakoudakis • Peter Halley • Gottfried Helnwein • Paolo Iacchetti • Ruprecht von Kaufmann • Liu Jianhua • Iva Lulashi • Jason Martin • Rafael Megall • Marco Neri • Mimmo Paladino • Nicola Samorì • Vibeke Slyngstad • Natee Utarit • Joana Vasconcelos • Ronald Ventura • Nicola Verlato • Serena Vestrucci • Wang Guangyi
INTERACTION NAPOLI 2022 è realizzata con D&D D’Amico (main sponsor), Fondazione Erri De Luca e il patrocinio del Comune di Napoli.
Dal 12 marzo al 17 settembre 2022.