Un’impalpabile linea di confine demarca le due tonalit , ognuna sfuma nell’altra, il colore acceso del primo piano va a diluirsi e schiarirsi man mano che si procede verso il centro, e l, come illuminato da un occhio di bue, che si dipanano le piccole scritte, ideogrammi cinesi, caratteri cirillici o alfabeto occidentale, che si articolano in fila indiana a tracciare quell’orizzonte, sono parole ma sembrano figure, l’inganno è evidente. la “Linea d’orizzonte”, la mostra inedita, di Francesca Capasso, l’artista novarese che inaugura il nuovo anno del ciclo espositivo e di dialoghi d’arte “Percorsi contemporanei” dello Spazio Zero11 (Liceo Artistico G. de Chirico, Via V. Veneto, 514) di Torre Annunziata.
L’artista, classe 1977, vive e lavora a Napoli, presenta opere dodici tele e un’installazione legate dal tema delle identit geopolitiche. Sollecitata da un dialogo con un progetto della scuola svolto su aspetti della multiculturalit e della giustizia per la dignit universale della persona. Per questo Capasso realizza le sue “Controbandiere”, vessilli nazionali trasformati in processi cromatici evidenziati dal gioco chiaroscurale di luce ed ombra, le scritte richiamano, in lingue diverse articoli della Carta dei diritti dell’uomo.
Nel testo che presenta la mostra, Franco Ciprianoscrive che «con un processo di memoria alchemica, l’artista ha interagito con le bandiere nazionali decostruendone la struttura cromatica, separandone e poi, attraverso un archetipo operare di “tintore”, riunendone “in intimo legame” le qualit /quantit di tinta e tonalit , come paesaggi dell’anima mundi, nei quali coesistono, in fluttuanti aurore, albedo e nigredo». Bandiere diverse, colori caldi e freddi si alternano per raccontare mondi e realt diverse, si alternano come il giorno e la notte armonicamente differenti e cromaticamente in relazione.
E ancora Cipriano indica come «l’utopia sociale di Capasso è nella “trama” del suo operare, è nel processo che decanta la parola civile nel tessuto dell’opus come luogo delle trasformazioni possibili. Il suo destino politico è nella esperienza del fare, dove è coinvolta l’eco della storia. E dove lo stesso artifex viene trasformato dall’opus».
Fino al 28 febbraio 2013, ore 9.00/14.00
Su appuntamento, ore 15.00/18.00
Info 081.5362838 +393338998740
Nelle foto, tre opere firmate Capasso. In alto, Cina. In basso, da sinistra, Russia e Cuba