In questi giorni di black friday, venerdì neri alla ricerca dello sconto impossibile e ore passate davanti a un computer cercando qualcosa, qualsiasi cosa da comprare che possa soddisfare questo buco nero che ci portiamo dentro e che gli americani sono stati così bravi a saper riempire o almeno a darci l’illusione di una sazietà momentanea, per fortuna esiste Napoli e chi la ama.
Questa città da sempre roccaforte e frontiera ultima delle belle speranze ci sorprende per le sue magie e le sue strade che portano sempre e comunque al mare. Per questo venerdì mattina, invece di buttarmi negli acquisti sfrenati senza senso mi sono ritrovato, incuriosito dai quadri colorati e ricchi di particolari che si intravedevano da grandi vetrate che davano sulla strada , alla Koine Arte.
MI ha aperto la porta Ciro Vecchiarini, il gallerista, che con fare affabile mi ha raccontato della mostra e del suo artefice. E così addio Amazon, figli e figliasti. Come Dante, accompagnato da un simpatico Virgilio, ho intrapreso un viaggio nel cuore di Napoli, tra le sue tradizioni e uniche manifestazioni di aggregazione, quando per stare insieme non servivano i gruppi whatsapp e gli eventi su facebook. Ma bastava un salotto, un’allegra combriccola, dei rametti da tagliare a formare dei piccoli dischi e un sacco di iuta per contenere i numeri per creare la tombola fatta in casa. La famosa Tumbulella, titolo della mostra di Maurizio Vinanti.
La tradizione napoletana non è mai stata così abbondante, particolareggiata e divertente. Il mio personale Virgilio mi racconta la storia del pittore toscano innamorato di Napoli , dei suoi vicoli e delle sue antiche leggende. La storia di un bambino che nella bottega del padre, barbiere di Firenze, ascoltava, innamorandosi, la canzone classica napoletana.
Un artista che ha voluto omaggiare il gioco della tombola con opere, novanta, più una grande tavola a rappresentare il tabellone, dove troviamo oltre alla spettacolare piazza del plebiscito anche il pittore stesso in un autoritratto surrealista e la moglie, musa e compagna di una vita che accompagna tutte i lavori esposti con delle poesie di sua creazione.
Per questo progetto, mi racconta il gallerista, Maurizio si è documentato sui significati e sulle motivazioni dei numeri. Sulle varie interpretazioni e possibili varianti attraverso un lavoro lungo e impegnativo che ha portato avanti negli ultimi quattro anni. Accompagnato dalla mia Beatrice mi perdo così tra i gironi della galleria pescando a caso i numeri dal “panariello” e scopro che l’artista ha rappresentato scorci e vedute di Napoli realizzando i bozzetti e gli schizzi in giro per la città.
Mi perdo con lui tra i vicoli della città giocando a riconoscere le strade e i palazzi perché Maurizio pur mantenendo una vena surreale e a tratti umoristica nelle rappresentazioni sopratutto dei personaggi, riesce a restituirci tutta la bellezza e la complessità delle architetture e dei passaggi di Napoli con una pittura molto dettagliata e precisa.
Mi ritrovo nel quartiere della Sanità con il suo ponte, il cimitero delle fontanelle, che l’artista ha visitato personalmente, e il palazzo dello Spagnuolo dipinto con uno spiazzante stratagemma e esposto volutamente sottosopra a simboleggiare il numero sessantanove. Quando a un certo punto del mio vagabondare mi ritrovo in paesaggi a me non familiari scopro che Maurizio che si è lasciato ispirare da Napoli per i suoi numeri, ha lasciato indizi dei suoi trascorsi e della sua vita. Troviamo così delle vedute di Firenze, dei vigneti tipici delle sue zone, campi di girasoli e un bosco per il numero che chiude la mostra e la tombola, un novanta da paura.
Una mostra interessante per la tradizione e la scoperta di Napoli, delle sue storie che l’artista sembra conoscere così bene. Ogni dipinto, acrilico su tavola, è ricco di particolari e significati che ci raccontano leggende e favole di una città che non finisce mai di stupire. Una città che Maurizio porta nel cuore e che ci invita a scoprire attraverso una mappa simbolica e fantasiosa, novanta buoni motivi per visitare questa mostra non bastano.
Ogni napoletano che si rispetti dovrebbe in questi giorni, la mostra è aperta fino al 22 dicembre, passare alla Galleria Kòine Arte, dimenticare il cellulare a casa e lasciarsi trasportare nella Napoli che è stata e che sarà ancora, roccaforte mai volgare della tradizione e del buon umore nel mondo. Che la tombolata abbia inizio, ambo!©Riproduzione riservata
LA MOSTRA E LA GALLERIA
‘A tumbulella. I numeri della smorfia dipinti da Maurizio Vinanti
Fino al 22 dicembre 2019
Galleria Kòine Arte, Napoli, Via Michelangelo Schipa 118
Orari: tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00, la domenica dalle 10 alle 13
www.koinearte.it
tel. 081.2479995 – 335.7721140