“Profluvio” di Luca Viozzi ha tutte le carte in regola per essere uno di quei thriller che non ti fa mai staccare gli occhi dal libro, e che esige piena attenzione: già dalle prime pagine, infatti, si viene totalmente rapiti da questa vicenda misteriosa e tensiva.
Ci troviamo nelle Marche, ad Ancona: Elena è una matricola alla facoltà di Biologia e vive nello studentato; in una giornata funestata da un terribile diluvio, che da ore sta mettendo sotto scacco la regione, si dovrebbe solo restare tappati in casa. Elena, però, deve tornare urgentemente a San Benedetto del Tronto, dove vive suo padre; a nulla valgono le rimostranze della sua coinquilina: il genitore è in un momento di forte fragilità, e lei deve raggiungerlo, non importa se fuori di lì si stia scatenando l’inferno.
La scelta di ambientare la storia durante una tempesta è profondamente simbolica, e lo si capisce anche dal titolo del romanzo, “Profluvio”: non è solo la pioggia a scorrere incessante e violenta ma lo sarà anche la cascata di emozioni negative che proverà la protagonista di lì a poco, quando la paura esonderà dagli argini.
Elena si mette quindi in viaggio con la sua utilitaria, sfidando il diluvio; come aveva previsto la sua coinquilina, però, la sua avventura subisce una brusca battuta d’arresto quando la macchina si impantana e un tergicristallo si rompe. Elena apre la portiera e la pioggia la colpisce violentemente; si guarda intorno disperata e tutto ciò che riesce a vedere è una chiesa: è lì che troverà rifugio, e nel frattempo proverà a chiamare il padre e i soccorsi.
Ed ecco il colpo di genio di Luca Viozzi: non mette sulla strada della protagonista un luogo desolato o spettrale, o magari un bar malfamato, bensì una chiesa, il posto rassicurante per eccellenza, dove niente di male può accadere e dove le anime dei pellegrini possono trovare ristoro e conforto.
E invece, all’interno della chiesa si cela un orrore inconfessabile; prima di venirne a conoscenza, tuttavia, Elena incontra tre persone: il giovane prete, un uomo sui quaranta e un’anziana signora. Tre sconosciuti in palese tormento, che creano un’atmosfera inquietante all’interno di quel luogo sacro; quando poi Elena scopre un’atroce verità, comprende immediatamente che solo uno di quei tre potrebbe esserne il responsabile, e nascondere quindi dietro fattezze umane il volto di un mostro. Ma chi di loro?
Elena resta intrappolata in un vortice di violenza e di paura: riuscirà a fuggire o sarà per sempre perduta? (Gianluca Abiso)
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