Inizia da un parto il nuovo giallo scritto dal bravo Marco Lugli (pagine 352, euro 19) La madre che vede come indiscusso protagonista il commissario Gelsomino, ora alle prese con una nuova indagine particolarmente adrenalinica e – a tratti – macabra.
Viene al mondo una bambina ma la madre, anziché esserne felice e grata, ne è sconvolta e vede negli occhi e nello sguardo della neonata incarnato il Male.
La narrazione si sposta poi, decisamente molto abilmente, leggermente fuori dalla città di Lecce, al mare, ove il nostro commissario sta finendo i suoi giorni di vacanza. La sua è stata una vacanza lunghissima, fatta di sole, mare, bagni rinfrescanti e tante sane letture. Ne ha avuto davvero bisogno di staccare la spina, gliel’hanno sempre ripetuto in tanti, ma è solo in tempi recenti che ha deciso di andarsene per un po’ dalla Questura della sua Lecce.
Ama profondamente il suo lavoro, questo sì, ma per lui, soprattutto negli ultimi tempi e dopo alcune indagini, l’aria che respirava al lavoro era diventata a dir poco irrespirabile. Non ne poteva più di alzarsi al mattino e di andare a nel suo ufficio, quello lì, infondo al corridoio.
Doveva andarsene per un po’, per poter ritornare più carico di prima. E anche quel giorno, prima di riprendere servizio, in una splendida giornata di ottobre, ha deciso di regalarsi un ultimo bagno al mare, convinto fino in fondo che in questa maniera il ritorno tra le sue scartoffie sarebbe risultato meno pesante ed odioso.
Ma questa è solo una mera illusione, perché l’irritazione fin dalle prime battute è fin troppo evidente. Qui ritrova il fidato Colazzo, che prontamente lo avvisa del ritorno dell’ispettore Anna Fontana, che è tornata da Modena. La notizia non lo lascia certamente indifferente perché i due non si erano lasciati propriamente bene.
E quando avrà nuovamente modo di incontrarla, lei metterà in mostra il suo antico livore che poi, con il passare dei giorni, si smusserà leggermente, lavorando fianco a fianco con lui in un’indagine molto delicata.
Del resto lei è una donna molto forte e dal carattere mascolino, nonostante la sua straordinaria fisicità e la sua lampante bellezza mediterranea, alla quale non ne è rimasto indifferente nemmeno Gelsomino. Quel Gelsomino che non riesce però a dimenticare la compianta moglie Loredana, uccisa fuori dal tribunale alla fine di un’importante sentenza durante la quale, in qualità di avvocato penalista, si è vista difendere un noto chirurgo di nome Luca Primiceri, assolto dal giudice.
E ora quell’uomo è stato trovato morto. Chi lo avrà mai ucciso? A indagare Gelsomino con la sua squadra. (Giada Crogni)
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Inchiostro Giallo/”La madre” di Marco Lugli: terza indagine (un po’ macabra) del commissario...