“La donna con le ali” è il libro(foto) che gli autori, Cira Celotto e Alberto Guarino, presenteranno oggi, domenica 7 marzo alle 11, a Scampia. Nell’officina delle culture “Gelsomina Verde”, in via Arcangelo Ghisleri lotto P,, che testimonia come nel quartiere napoletano ci sia una spinta alla rinascita attraverso iniziative culturali.
Interverranno: Ciro Corona (presidente (R)Esistenza Anticamorra, Gino Giammarino (editore del volume), Maria Giovanna Fiume (presidente associazione “Donne a testa alta” e autrice della prefazione del libro) oltre ai due autori. La pubblicazione inaugura la collana editoriale (R)Esistenze.
Cira Celotto ha scritto quattro mani con Guarino la propria storia che è quella di tante donne, di tante persone che come lei si trovano davanti a uno specchio e fanno a pugni con un’immagine che non riconoscono, che rifiutano, ma di cui, nonostante gli sforzi, non riescono a liberarsi.
Il corpo diventa una gabbia, la solitudine necessità e l’impulso primario è quello di smettere di prendersi cura di sé e abbandonarsi alla tristezza.
Una storia di resilienza, di chi cade e si rialza: una persona che trasforma la sofferenza in coraggio, la malinconia in desiderio di riscatto, e la mette al servizio degli altri.
Cira aveva deciso di far del male a se stessa, cancellando la propria femminilità e abbandonandosi al cibo spazzatura fino a raggiungere il peso di 92 kg. Non aveva più stima di sé, del suo essere donna e della propria identità.
Rinchiusa in casa, non riusciva più nemmeno a indossare un pigiama. però quando ha deciso di ricominciare ha dovuto affrontare ostacoli che le sono apparsi insormontabili. Solo grazie ad una grande forza di volontà è riuscita ad abbandonare il corpo della crisalide e a trasformarsi in farfalla.
Adesso, dopo aver ottenuto il diploma alle Associazioni sportive e sociali italiane insegna fitness, pilates, aerobica, integrazione sportiva “trampolino elastico”, coach di 600 donne di Scampia che prima non si prendevano sul serio come donne e si trascuravano.
Lavora nella la palestra che gestisce con la sua associazione “Le ali di Scampia”, all’interno dell’Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, un bene confiscato alla camorra intitolato a una ragazza barbaramente assassinata durante una faida tra clan rivali.
«Nella società moderna – dice – avere un lavoro è una fortuna ma fare ciò che ti piace è un miracolo e io, quotidianamente, lo vivo».