Un foglio aggiunto nel programma di sala annuncia sempre delle sorprese; talvolta non sempre gradite, magari perch si tratta di sostituzioni di grandi nomi affetti da problemi di salute o da attacchi di divismo; il pubblico che segue la stagione della Nuova Orchestra Scarlatti, invece, ha avuto una piacevole sorpresa. Il concerto del giorno 11 all’Auditorium Rai è stato diretto dalla giovane e brava Gianna Fratta. Le direttrici d’orchestra sono poche, è vero, ma quasi sempre si tratta di musiciste particolarmente dotate. Fratta è tra le interpreti, in veste di pianista, di un bel cd da poco in distribuzione, che la vede impegnata, insieme con l’Ensemble “U. Giordano” nell’esecuzione delle canzoni popolari di Beethoven. Gesto chiaro, attacchi impeccabili, espressivit intensa, senza eccessi e senza orpelli, hanno caratterizzato la linea interpretativa della direttrice, che ha guidato con piglio deciso gli archi impegnati nell’esecuzione della Suite "dai tempi di Holberg" di Edvard Grieg; nella seconda parte del concerto i fiati, stavolta senza direttore, hanno affrontato la "Petite offrande musicale" di Nino Rota, dando ottima prova. La restante parte della serata è stata dedicata al pianista Francois Jol-Thiollier, raffinato interprete del “Capriccio brillante in si minore” op.22 di Mendelssohn e della "Rhapsody in blue" di Gershwin. Il pianista, ben noto agli appassionati di musica d’arte, ha affascinato il pubblico con la sua tecnica straordinaria e la sua musicalit generosa.
Franois-Joel Thiollier è uno dei più completi pianisti e musicisti d’oggi. Franco-americano di nascita, ha fuso in s la cultura europea e quella di marca statunitense; pianista virtuoso e universalmente acclamato, ha vinto ben otto Grands Prix internationaux e domina un repertorio sterminato. Il successo è stato meritatissimo; al pubblico entusiasta, il maestro ha offerto due bis, molto graditi.
Quando la musica aiuta la ricerca
“Musicalmente per Telethon” costituisce ormai un appuntamento fisso, atteso e molto seguito dal pubblico degli appassionati di musica d’arte. Anche quest’anno l’Associazione “Maggio della Musica”, insieme con la BNL Gruppo Bnp Paribas, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale Napoletano, ha organizzato un concerto, che si è tenuto nello splendido Salone da Ballo della Reggia di Capodimonte. L’abbinamento musica e luoghi d’arte è una costante nelle attivit della meritoria associazione presieduta da Luigia Baratti e animata da Sergio Meomartini: a entrambi è andato il plauso convinto del pubblico che gremiva la sala, nonostante il Natale ormai alle porte spinga la gente a intasare le strade del centro e il programma fosse tutt’altro che “leggero”. un segno evidente, questo, che se l’offerta è qualitativamente elevata, il pubblico risponde; e risponde con entusiasmo, come appunto in questo caso.
Antonio Caldara, Giovanni Paisiello, Giulio Caccini, Giovanni Battista Costanzi, Domenico Cimarosa, Niccolò Piccinni, Francesco Scipriani, Michele Mascitti, Carlo Cecere e Andrea Falconieri sono gli autori delle musiche in programma. Interpreti ne sono stati tre ensemble: l’Ensemble Voci Italiane, l’Ensemble da Camera e l’Ensemble “L’Amoroso Affetto”. Tutte molto accurate le esecuzioni, anche se con notevoli differenze tra le varie formazioni che si sono alternate. Puntuale l’accompagnamento dell’organista Paolo Tagliapietre, che ha sostenuto il quartetto vocale dell’Ensemble “Voci italiane”. Eccellente l’intervento del soprano Luigia Gargiulo, che ha dato voce (e anima) alle pagine in programma, tra le quali abbiamo potuto ascoltare delle rarit molto apprezzate, come il “Ritornello delle lavandare del Vomero” e la celebre “Cicerenella”, resa con maestria e ironia. L’ensemble “L’amoroso affetto” ha interpretato brani strumentali, che hanno smentito coloro che ritengono che la musica italiana migliore sia quella vocale e, segnatamente, quella scritta per il teatro d’opera.
Due ore di concerto, senza che nessuno spettatore si allontanasse, sono di per s un indicatore di qualit , un segno tangibile di consenso e di apprezzamento da parte di un pubblico attento e partecipe, che ricompensa con la sua presenza costante la bont delle scelte organizzative dei vertici dell’associazione.
Nella foto, la Nuova Orchestra Scarlatti