Settant’anni e non li dimostra. Il Gran Premio della “Lotteria” di Agnano Master del Trotto UET 2016 dal 1947 incanta appassionati e mobilita alcune decine di migliaia di persone ogni anno in uno dei più bei “giardini” d’Italia, sempre più proiettato come polo di grandi eventi e luogo confortevole per famiglie e bambini. In ordine di tempo basta vedere le immagini di pasquetta 2016 giochi sull’erba con accesso al prato più lungo della citt per la colazione al sacco e giochi all’aria aperta, frisbee, aquiloni e pallone, laboratori creativi, parco giochi, palco Radio Marte con animazione, musica e cabaret, punti di ristoro. Un indiscusso luogo per il divertimento e il tempo libero in citt che pretenderebbe di essere inserito nel circuito turistico non convenzionale, di supporto all’arte e alla cultura all’ombra del Vesuvio.
Un’oasi naturalistica che dal 2013, grazie ad una oculata gestione dei fratelli Pier Luigi e Luca D’Angelo, della Ippodromi Partenopei srl, ha riaperto i battenti dopo un periodo che ha visto una gestione fallimentare fino a far chiudere i battenti all’impianto inaugurato nel lontano 1935. L’affiancamento delle istituzioni locali, innanzitutto del Comune di Napoli, ha permesso a un pool di imprenditori napoletani, non senza sacrifici e spirito di abnegazione di quest’ultimi, di riportare ai fasti di un tempo l’ippodromo napoletano di propriet dell’amministrazione cittadina.In questo assoluto tempo di crisi del comparto dell’ippica, molto prossimo al default, che in Italia presenta numeri che spaventano, 50/60 mila lavoratori (più l’indotto) e circa 15 mila cavalli, determinato, in primo luogo, dalla mancata riforma del settore, a partire dalla rivisitazione delle scommesse non più attrattive, si scontano anni di incompetenza, litigi, posizioni di nicchia e incapacit del Governo a mettere mano ad una riforma organica e strutturale.
Questa deresponsabilizzazione pubblica, attraverso l’attendismo di Governo e Parlamento, sta mettendo in ginocchio i 38 ippodromi pubblici, favorendo una “depressione” del mondo ippico, forse scientificamente voluta per arrivare ad una “selezione naturale”, investendo sempre meno e anzi rifuggendo da quella valorizzazione tanto attesa quanto sperata.
Ciò che manca è una “corporate governance” del sistema ippico, ovvero un organismo di gestione e direzione, innanzitutto tecnico, capace di dettare un quadro di regole nuove, un’autorit di regolazione espressione degli addetti ai lavori, ovvero proprietari, allevatori, scuderie, gestori degli impianti, per produrre “sistema”, intessere relazioni, determinare stakeholders. Non vorremmo che in questo disegno “scellerato” a rimetterci sia proprio la citt di Napoli, cos come si atteggia questo Governo nei confronti del mezzogiorno in altri ambiti della vita pubblica (trasferimenti erariali, riparto spesa sanitaria, alta velocit , misure economiche per lo sviluppo, fondi per la cultura, etc.).
A tal proposito, in occasione della tre giorni internazionale di trotto del 67 Gran Premio Lotteria di Agnano, in programma a Napoli venerd 29, sabato 30 aprile, domenica 1 maggio 2016, la Ippodromi Partenopei srl d’intesa con l’Anact, Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Trottatore, e la XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, organizza il primo convegno internazionale "Ippica Futura. Diverse forme di finanziamento della filiera ippica nel mondo, sistemi a confronto", che si terr sabato 30 aprile alle ore 9.30 presso l’Hotel Montespina di Agnano.Sono previsti interventi dei rappresentanti del settore ippico di Italia, Francia, Svezia e Stati Uniti d’America.
Da questo convegno molto probabilmente emerger , con chiarezza, un modello convenzionale (tra il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e l’ippodromo di Agnano) che viene prorogato dal 2005 (scaduto nel 2009) in modo asettico, ragionieristico, che veicola il finanziamento verso lo storico impianto di Agnano senza tener conto di alcuni fattori fondamentali e determinanti per la citt partenopea, ovvero i risultati tecnico-organizzativi raggiunti dal gestore e la forza lavoro impiegata (a oggi 75 lavoratori). Oltre a far emergere la discriminazione che la citt subisce per il riparto delle cifre da riversare su Napoli che non tiene in nessun modo conto della “metropolitanit ” del capoluogo provinciale, sottraendo, per questo motivo, ulteriori 200 mila euro l’anno poich la popolazione dentro la cinta urbana non raggiunge il milione di abitanti. Un vero e proprio paradosso la legge istituisce Napoli citt metropolitana (oltre 3 milioni di abitanti) e il governo (Mipaaf) toglie soldi perch considera il requisito del numero degli abitanti “racchiuso” nel solo perimetro dei 117 chilometri quadrati e non gi in ambito metropolitano.
Ma veniamo al Gran Premio del 1 maggio.Tre batterie di 8 cavalli ciascuna, l’et dei cavalli va dai 4 ai 12 anni e provenienti da ogni paese del mondo, la distanza è di 1600 metri, si contenderanno la finale i primi tre classificati di ognuna delle tre batterie, il vincitore si vedr accreditata la cifra di 581.900,00 euro.
Un po’ di storia.Quarantuno edizioni su 66 sono state vinte da cavali stranieri da Icare IV a Elma, da Roquepine a Une de Mai. E poi ancora, The Last Hurrah, Wayne Eden, The Onion, Evita Broline, Peace Corps, Grades Singing, Ina Scot, Remington Crown.
Nella storia dei cavalli italiani una menzione d’onore va al Capitano, Varenne, il trottatore più ricco e più veloce di tutti i tempi.Il baio nato il 19 maggio 1995, da Waikiki Beach (padre) e Ialmaz (madre), ha disputato 73 corse in carriera e ne ha vinte 62. Varenne è l’unico cavallo nella storia dell’ippica mondiale ad avere vinto il titolo di “cavallo dell’anno” in tre differenti nazioni (2001) Italia, Francia e Stati Uniti. Ad Agnano indiscusso Re nel 2000, 2001 e 2002.
La Ippodromi Partenopei srl, per tributare al Capitano un ulteriore omaggio, sabato 30 aprile, a partire dalle ore 11.30, ha previsto una sfilata di Varenne sul lungomare liberato di via Caracciolo, all’altezza della Rotonda Diaz, affinch il pluricampione di trotto “saluti” la citt e “battezzi” il Gran Premio Lotteria.
Nella foto, un Gran Premio all’Ippodromo