Graus edizioni/ “Soli”, poesie napoletane di Massimo Perrino. Lucide riflessioni sulla vita quotidiana

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No, nun posso murì/dicennete T.A.T./‘stu bbene nun pò fernì/solo cu T.V.B… Questi sono i primi versi di una poesia che interpretano questo tempo presente fatto di una comunicazione veloce, semplificativa, fugace, del tutto inconsistente a muovere le corde dell’amore, dell’affetto, del sentimento verso una persona cara.
È una delle 55 poesie in napoletano di Massimo Perrino, raccolte nel libro “Soli”, Graus edizioni, pagg. 90, euro 15. Prefazione di Antonello Paolo Perillo. Un lavoro editoriale apparentemente melanconico, ma ad una più attenta lettura capace di trasmettere il senso positivo della vita e una modalità di affronto realistico, di petto, senza arzigogolare con frasario ricercato.
I titoli richiamano la quotidianità di ognuno di noi, senza, al contempo, disdegnare temi forti e crudi, come: “Povere scurdata”, dove si racconta la miseria umana che si può raggiungere quando si è preda dell’alcolismo. Te cride forte, ma nun vale niente/ stai ‘mbriaco tutte ‘e ghiuorne, d’’a matina/fai male a ll’ate e grande te siente/ma in verità sì solo ‘na latrina…
Oppure toccando temi istituzionali come: “Quanto dura stu Guverno?” e “Europa Europa”, sulla precarietà della politica, sulla distanza da chi ci governa ed il mancato senso di appartenenza all’unità (monetaria) tra Stati differenti, più intenti a scolorire le nazioni che a rafforzarle.
L’autore non ha remore a trasferire in versi la sua delusione nelle istituzioni. Significativa e d’impatto è ancora la poesia “Hai Like!”. Cinque versi che dicono tutto, la virtualità come modo di apparire, vuoto e inconsistente. Un like come forma di comunicazione che non è vita reale, ma un modo asettico di mettersi in vetrina, il più delle volte la descrizione esatta del contrario di chi effettivamente si è.
Il giudizio più profondo, espressione di conoscenza e amicizia vera, lo rilascia Perillo, vicedirettore della Tgr Rai nazionale, nella prefazione a sua firma: «Perrino in “Soli” tratta, a modo suo, con eleganza e fermezza, e con riflessioni lucide, intense, a tratti fulminanti, vari temi della nostra esistenza quotidiana, giocando con la lingua partenopea, al punto da spingersi, finanche, ad esaltarne a volte la musicalità mischiandola con la lingua inglese, stile Pino Daniele».
Massimo Perrino, un uomo dalla penna antica e nobile: dalle sue parole in versi emerge una figura cresciuta con solidi valori, che guarda al tempo passato per interpretare un presente critico, pieno di contraddizioni e senza punti di riferimento.
Amore, sofferenza, divertimento, famiglia, rapporti sociali, non più quelli di un tempo, ma un’amara verità con la quale fare i conti. Il poeta non si ferma e lancia il cuore oltre l’ostacolo. Non individua risposte migliori per il presente, ma lascia una forte impronta positiva, capace di prospettare una nuova voglia di vivere, una visione del riaversi proiettata verso una luce di equilibrio, sobrietà, emozioni.
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