Ivano Domenico Felaco mette in scena se stesso e la propria arte in un happening dove teatro e pittura si fondono insieme. “La mia vita dietro l’arte” è il nome dell’evento che avrà luogo venerdì 30 novembre alle ore 20.30 al teatro V. Alfieri di Marano di Napoli, in via Tagliamento 8. Tatuatore per passione e professione, Ivano Domenico Felaco ha avuto una vita piena di stati emotivi altalenanti, non senza eccessi e comprensiva di momenti vissuti all’insegna dell’agonismo sportivo. Chiodo fisso sempre e solo l’arte sotto molteplici forme d’espressione.
Dalla nativa Calvizzato si trasferisce nell’entroterra campano dove apre un suo studio di tatuaggi, al tempo un’attività non ancora riconosciuta come autentico mestiere. Ritorna poi nel suo paese d’origine dove apre il nuovo studio Amon Ra e al contempo approfondisce le tecniche della prospettiva e della resa anatomica alla scuola Comics, sotto la guida di Riccardo Federici, Ciro Vignes e Fabrizio Fiorentino, alternando alle lezioni uno studio personale delle tecniche pittoriche tra le sale espositive dei musei napoletani e romani, con l’inseparabile taccuino e un amore per le trasposizioni barocche che si fa strada in maniera preponderante nella definizione della sua cifra stilistica.
I suoi lavori nascono da una urgenza comunicativa che prende avvio da un percorso di vita segnato dalla DSA, meglio conosciuta come dislessia, diagnosticata solo nella maturità. La dislessia, un problema di cui hanno sofferto anche alcune tra le grandi menti dell’umanità, è spesso causa di pregiudizio e difficoltà di integrazione sociale, soprattutto in età scolare. I dipinti, esposti al pubblico in una maniera inusuale e transitoria nell’ambito dell’happening sono frammenti di vita su tela interpretati da figure allegoriche.
La messa in scena ha inizio con un attore tra i banchi di scuola alle prese con i suoi ricordi di infanzia che si susseguono in un’alternanza di toni dolci e amari. Il monologo sarà interrotto in quattro differenti momenti per introdurre ogni volta un’opera pittorica intimamente legata alla ricostruzione autobiografica che l’happening va a disegnare ricucendo insieme parole, immagini e musiche anch’esse fortemente evocative di un vissuto personale.
I dipinti in esposizione sono quattro di cui tre tele sono ispirate alle fiere allegoriche che Dante incontra alle porte dell’inferno ostruendogli il passaggio: la lonza rappresenta la lussuria di Eros, intemperanza sessuale; il leone è la superbia di chi perde il controllo ma non vuole ammettere la sua debolezza; la lupa è l’avarizia di chi è assuefatto da stupefacenti e non se ne sazia mai. Il quarto dipinto è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, in cui Ade rapisce Proserpina perché consumato da questo amore malato che si riduce in schiavitù.
In foto, l’artista e la locandina dell’evento
Regia: Ciro Di Pietro
Pianoforte: Francesco Marziani
Voce: Erika Conte
Violino: Giuseppe Sasso
Attore: Alessio d’Angelo
Producing: Ivan Domenico Felaco
Teatro V. Alfieri – via Tagliamento 8, Marano di Napoli
Info e contatti: amonratatto@libero.it 081 0140788 – 339 3102126