” I colori della libertà”. Una nuova rubrica su ilmondodisuk. Che darà spazio a notizie e pensieri del panorama lgbtq+. Viviamo un momento storico di grande regressione culturale e politica. Sentiamo ancora scavare nel significato di parole come divorzio, aborto, normalità e guerra .
Ma le uniche parole “normali” che vorremmo ascoltare, sono pace e diritti. Negli anni settanta e ottanta (il post 68) tantissimi autori, scrittori, cantanti, hanno dato forza a movimenti nascenti per i diritti, da scrittori di storici romanzi come Pier Vittorio Tondelli, Giuseppe Patroni Griffi, David Leavitt a autori quali Arthur Allen Cohen, Enzo Moscato e Annibale Ruccello, la lista è interminabile.
E poi tanti cantanti, diventati vere icone, che inneggiavano alla libertà con la loro musica. Possiamo essere nostalgici? Tiempe belle ‘e ‘na vota? No, dobbiamo invece rimboccarci le maniche e pacificamente urlare il nostro dissenso. Stimolando le nuove generazioni a essere più attive e presenti: è un nostro dovere.
I diritti fanno parte della nostra costituzione, non vanno toccati, anzi devono essere accuditi e protetti. Che dire? Occorre ritornare nei teatri Off con monologhi (a volte noiosi) e pièce teatrali per far sentire la nostra voce? O intonare brani come “Paolo Paolo Pa” del Banco di Mutuo Soccorso.
Lanciamo un appello a tutti gli artisti: scrivete, cantate, sussurrate, gridate, ma non per visibilità, semplicemente per un atto di coscienza civica. Grazie. Iniziamo questa nuova rubrica con una notizia diffusa dallo storico circolo Antinoo arcigay Napoli.
Eccola: Napoli avrà finalmente la sua casa delle culture e dell’ accoglienza per le persone lgbtq+, con il Comune di Napoli insieme alle associazioni Alfi Le Maree, Atn, PRIDE Vesuvio Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Agedo e Pochos Napoli. Con il supporto di Arci Mediterraneo, Dedalus, Néfesh, del Centro di Ateneo sinapsi Università Federico II di Napoli e dell’ordine degli psicologi della Regione Campania.
Un luogo di protezione e accoglienza per assicurare riparo e protezione alle persone vittime di violenza o in condizioni di disagio socio economico. Un presidio ancora più urgente in un momento particolarmente delicato che rischia di comprimere ultimamente le libertà civili e di rendere ancora più fragili e marginali tutte quelle persone già vittime di violenza e discriminazione.
Un progetto che è possibile sostenere donando il proprio 5×1000 ad Antinoo Arcigay Napoli, senza spendere un centesimo, in maniera totalmente riservata e anonima: sarà sufficiente scrivere il codice fiscale dell’associazione 95076550631 nello spazio predisposto dell’apposita scheda allegata al modello 730, Unico o Cud.
Sarà la prima struttura comunale di questo tipo al Sud Italia: Napoli ancora una volta dimostra di essere all’avanguardia in Europa, punto di riferimento per tutto il Mediterraneo.
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