La Convivialit Urbana è un premio che valorizza finalmente la creativit napoletana e recupera il rapporto tra chi pianifica lo scenario urbano e chi ci vive e l’aver istituito un premio dedicato rappresenta un gesto simbolico e di grande concretezza allo stesso tempo. Un sfida innovativa, riuscita, che ha dimostrato di poter coinvolgere attivamente i cittadini sugli spazi urbani e sulla loro vivibilit . Aver scelto come soggetto del premio di quest’anno piazza Mercato poi, nasce dalla volont di riscattare lo stato di abbandono e di degrado urbano, in cui versa da anni, uno dei simboli della citt di Napoli un luogo ricco di storia e di simboli.
L’Ordine degli Architetti vuole e deve essere al fianco delle associazioni di categoria, e di tutti i colleghi, che propongono iniziative di qualit come questa e che promuovono una diversa metodologia di progetto che nasce dal confronto diretto con il territorio. L’obiettivodeve essere quello di promuovere le idee che sono espressione di ricchezza interiore e culturale e che spesso si trasformano in sogni tangibili che generano altre forme di ricchezza, non solo economica.
Adesso c’è una lieve inversione di tendenza, ma fino a poco tempo fa, quando si parlava di recupero onuovi progetti , si sbandieravano per lo più nomi di architetti nazionali o internazionali, ignorando le figure professionali di rilievo che esistono nel nostro territorio e questo di certo non perch la Campania non abbia architetti eccellenti. La qualit della formazione è storicamente alta. E poi bisogna sottolineare che se è vero che molti architetti stranieri lavorano in Italia è vero anche il contrario ci sono tanti altri architetti italiani e campani che lavorano in tutto il mondo mantenendo alto il buon nome del Paese ed esportando la nostra cultura. In ogni caso viviamo l’era globale, e se i nuovi complessi architettonici funzionano da traino per migliorare il livello generale della nostra architettura, ben vengano i bravi architetti, di qualunque nazionalit essi siano.
La progettazione è il centro e il cervello di ogni processo di sviluppo, riqualificazione e ammodernamento, delle nostre citt e del nostro territorio e per quanto riguarda il futuro di Napoli, i progetti ci sono. Quello che manca forse è una strategia sostenibile, in grado di ridisegnare e rilanciare il territorio. Napoli deve vincere due scommesse, a est e a ovest, ma deve innanzitutto individuare la sua precisa identit . Credo che il puntare a essere una capitale del Mediterraneo non debba essere più solo uno slogan ma finalmente una mission’.
L’istituzione della Citt metropolitana può essere un’occasione irripetibile per raggiungere questo obiettivo. Possiamo creare un sistema, che avendo come terminale il mare, possa sfruttare le infrastrutture e le risorse dell’entroterra. E in questo le forze politiche, imprenditoriali e sociali debbono finalmente cominciare a parlare lo stesso linguaggio.
*tesoriere dell’ordine degli architetti di Napoli
Nella foto, particolare del progetto YES I KNOW MY WAY, ma non è addò m’e purtato tu
F. Buonfantino- L. Amabile- C. Castagnaro- M.F. Clemente
III classificato ex aequo all’edizione 2012 del Premio La Convivialit Urbana