Il cinema che racconta la realtà. Ecco Reale.doc che s’inaugura con Je so’ pazzo giovedì 18 gennaio alle 20.30 al ristobistrò culturale la festa dei folli di Nola. Un nuovo progetto, dopo le tante edizioni del cineforum Primo Piano, che punta a consolidare sul territorio la diffusione di creazioni cinematografiche.
Il docufilm “Je so’ pazzo” di Andrea Canova, per la Inbilico Teatro e Film della produttrice Ramona Tripodi, racconta l’ex ospedale psichiatrico giudiziario Sant’ Eframo attraversandolo nei luoghi della memoria insieme a Michele Fragna e alla sua esperienza di internamento, fino a testimoniare l’attuale processo di riconversione che ogni giorno avviene grazie al lavoro del collettivo “Je so’ pazzo”, che ha trasformato quello che era un luogo di reclusione in uno spazio aperto di cittadinanza attiva (foto).
Con il regista e la produttrice, alla proiezione di Je so’ pazzo ci saranno il docente Bruno Minotti, docente e il responsabile del Dipartimento di Salute Mentale di Nola, Pasquale Saviano.
Giovedì 1 febbraio alle 20.30 tocca a Due euro l’ora, prima opera di finzione, di Andrea D’Ambrosio che presenterà l’opera insieme a Vera Buonomo, responsabile delle Pari Opportunità e delle Politiche di Genere UIL Campania. Il film, tra i tanti riconoscimenti, ha ottenuto il premio per la miglior regia e per la migliore attrice protagonista al Bari Film Festival.
Al centro del lavoro cinematografico, il tragico incendio che spezzò la vita di due operaie, la 15enne Giovanna Curcio e la 49enne Anna Maria Mercadante nel 2006 nel’incendio della fabbrica di materassi Bimal Tex di Montesano sulla Marcellana.
Spiega D’Ambrosio: «Il film è ispirato a quell’episodio. I personaggi sono immaginari ma come diceva Rosi è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce. È stato un lavoro duro che ho scritto con Donata Carelli. E che rappresenta l’Italia di oggi, quella di Renzi, quella dei conflitti che resistono nel nostro Meridione».
Chiude la rassegna, Pagani di Elisa Flaminia Inno giovedì 22 febbraio alle 20.30. Dopo anni di partecipazione agli eventi devozionali e rituali della festa della Madonna delle galline, la regista ha scelto una storia.
Si parte da Fonzino con la costruzione del Tosello Madre. Il Tosello è ara pacis – antico luogo di culto e aggregazione dove si esorcizza la miseria e si invoca la Madre – come si invocava il sole battendo la Diana, ovvero suonando la tammorra. Biagino incarna la Tradizione, è portatore di antichi saperi della vita rurale vesuviana che tiene in vita insieme alle donne anziane.
Insieme a Ermanno, Bruno e Maurizio sono parte di una comunità gay di devoti che svela la figura del femminiello – un essere superiore vicino alla condizione umana primigenia dell’androgino. Maestri del culto, virtuosi nel canto e nella danza sono dotati di una fede potente atta a sostenere questo particolare destino.
L’iniziativa è anche un invito alla degustazionie dei prodotti tipici campani dei produttori e coltivatori che hanno aderito al Gas, peperoncino clandestino.
la festa dei folli
nola – via principe di napoli n. 89
te. 0818234046 – 3385484600
lafestadeifolli@gmail.com
lafestadeifollinola.wordpress.com