“Alcol Più sai, meno rischi!”. Se ne è parlato alla clinica (partenopea) Mediterranea di via Orazio, nel penultimo appuntamento dell’iniziativa Mondo Donna, organizzata dall’amministratore delegato Celeste Condorelli. Il dibattito si è concentrato sui motivi che spingono i giovani ad assumere super-alcolici e sui relativi rischi per la salute.
Moderati dalla giornalista del quotidiano Repubblica (Napoli), Conchita Sannino, sono intervenuti Alessandra Clemente, assessore comunale ai giovani ; Antonio Gambacorta, coordinatore regionale del tribunale diritti del malato Cittadinanza attiva; Domenico Taranto, gastroenterologo della cllinica Mediterranea spa.
Sannino ha introdotto il tema della serata precisando che l’alcol è un ponte che conduce ad altri comportamenti rischiosi oltre l’iniziale appannamento della realt , quale ad esempio l’aggressivit e altre condotte sbagliate a essa connessa. Ha inoltre illustrato le difficolt da parte degli adulti a capire questo genere di dipendenza.
L’assessore Clemente ha spiegato come nei giovani, il bere con amici sia spesso un esperimento di evasione e si attui per essere accettati dal gruppo; ha aggiunto, inoltre, che bisogna dissuadere i ragazzi dalla “fascinazione” che l’alcol può avere in alcune fasi della crescita. Occorre far capire ai più giovani che uscire, andare in discoteca, divertirsi non è per forza sinonimo di bere e che l’abuso di alcol mette a rischio la propria salute e quella degli altri. Ha precisato, infine, quale assessore ai giovani che, nel suo mandato, ha sempre operato per lanciare precisi messaggi è possibile divertirsi non dimenticando i valori importanti, cercando di bere con responsabilit , senza mai esagerare e soprattutto, quando ci si deve mettere alla guida.
Antonio Gambacorta ha invece analizzato in contesto nel quale si consuma alcol sottolineando che una cosa è bere in discoteca o per strada ed una cosa è avvicinarsi al bere a casa, ove vi è una consapevolezza maggiore e dove il giovane può essere informato dalla propria famiglia sui danni e sui rischi che l’alcol procura.
Il gastroenterologo Taranto ha affrontato il problema sotto il profilo strettamente medico; ha infatti informato i presenti, sul limite massimo di alcol nel sangue (tasso alcolemico), che in Italia è fissato in 0,5 gr/litro.
Ha inoltre aggiunto che la donna rispetto agli uomini, avendo una massa corporea minore, e quindi una minore quantit di acqua nei tessuti nonch per una peculiarit ormonale, riesce a depurare una minore quantit di alcol con maggiore rischio per la salute e che, in gravidanza, non si deve assolutamente bere per non arrecare danni al feto.
L’alcol quindi è un tema di grande attualit che solleva numerosi interrogativi circa le cause di questo comportamento che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo e che non lascia indifferenti medici e ricercatori. In buona sostanza gli elementi derivati dal metabolismo dell’alcol, danneggiano silenziosamente sia le cellule nervose, i neuroni, sia i circuiti che connettono le diverse aree del cervello con danno specifico sui centri che regolano la memoria e l’impulsivit , e non è da escludere, fra i giovanissimi, l’effetto sommatorio con le droghe.
E’ bene, per arginare il fenomeno, che la famiglia, gli insegnanti e gli operatori socio- sanitari si adoperino per educare, spiegare e dettare regole chiare ai giovani sul modo di bere, facendo quindi, una costante e preziosa prevenzione.
In foto, un momento del dibattito alal Clinica Mediterranea