Chi fugge da fame e guerre e richiede asilo nel nostro paese, deve pagare l’ospitalità. Ebbene si, 4938 euro evitano la “galera”, conquistano la libertà di permanenza su suolo italiano, non fanno rinchiudere quei malcapitati nei Centri per il rimpatrio, moderne carceri all’aria aperta, dove vengono collocati corpi informi in attesa di riconquistare la vita nel frattempo interrotta.
La destra italiana che vorrebbe governare i nostri destini non sa fare altro, non è in grado di offrire protezione a chi viene perseguito per la mancanza delle libertà democratiche. Monetizza il bisogno, diventa esattore della speranza, alla mancanza di vita risponde con la restrizione della vita, non riesce a guardare oltre.
Nessun trattato di diritto internazionale potrebbe mai prevedere la sostituzione della mancanza di libertà (paese di origine) con altrettante e diverse forme coercitive, con reclusioni forzate in carceri senza umanità, dove il corpo umano è uguale a un numero, dove un immigrato vale zero (paese ospitante).
Attenzione, il richiedente asilo, appena mette piede in Italia, deve versare quella maledetta somma in un’unica soluzione, “mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa”. Che cosa potrebbe voler dire tutto ciò?
a) L’immigrato possiede una somma di denaro per poterla versare allo Stato italiano, ma dove avrebbe potuto reperirla se nel paese da cui proviene o è in guerra o è talmente povero da far scappare quegli esseri umani? Dove potrebbe mai lavorare in un luogo nel quale NON vi sono garanzie democratiche, ma regimi autoritari, sfruttamento di esseri umani e condizioni di vita disastrose?
b) L’immigrato non possiede quella cifra. A questo punto non può partire per nessun altrove e resta a casa. Il Diritto internazionale, in questa circostanza, chi dovrebbe punire se non quello Stato che alza barriere in entrata ed esclude dal proprio territorio persone a cui è negata la vita? Dove si collocano la solidarietà, l’accoglienza e le pari dignità fra esseri umani? Bisogna augurarsi di non nascere MAI dalla parte sbagliata”!
Sbagliato è quel mondo che perseguita, che uccide, che nega, ma anche chi volta lo sguardo dall’altro lato, facendo finta di non guardare oltre il proprio naso.
Sbagliata è la tirannia, l’autoritarismo, il potere cieco e barbaro, ma anche la finta democrazia, quel perbenismo di Stato che si sente “primo” rispetto a tutti gli altri.
Sbagliato è chi discrimina e disumanizza, ma anche chi concede la vita negata a condizione, a tempo, dietro indennizzo economico.
Si dice che i paesi di Libia, Turchia e Tunisia “ricattano” le istituzioni europee.
L’Italia, in risposta, non fa la stessa cosa “ricattando” i migranti a sborsare denaro in cambio di momentanea protezione? Come si deve interpretare questa particolare forma di conquista della libertà previa cauzione, se non un esborso economico senza aver commesso alcun reato, senza aver infranto alcuna legge?
L’Italia, quel paese che ha visto emigrati oltre 30 milioni di cittadini, uno dei più grandi esodi della storia moderna, oggi mette in discussione gli “altri emigranti”. La differenza è questa: mentre chi andava via dal nostro paese lo faceva per lavoro, per migliorare la propria condizione di vita familiare e darsi un futuro in crescita, oggi, quegli “altri” lo fanno per fame, ma soprattutto per non morire, scappano per la libertà, fuggono per la vita.
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Una famiglia immigrata nella foto di jnylee da Pixaba

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