È fatta. Niente più scaramanzia né parola impronunciabile, il Napoli esce vivo e vegeto dalle disastrose secche di un calcio bugiardo e infame. Resiste contro ogni avversità dei poteri forti che lo indirizzano, scippa d’imperio lo scudetto dal petto del nord, mette tutti a tacere. Zitti tutti!
Nessun riscatto, solo quello che ci meritiamo, un anno calcistico perfetto, scolpito nelle menti di tutta Europa, un traguardo sudato “fuori” da ogni pronostico, trasparente, indelebile, calcisticamente all’avanguardia.
Carta stampata, Sky, Dazn, commentatori televisivi, tutte le squadre di serie A, anche quelle del profondo Sud, ex calciatori, i più accaniti napoletani tifosi di altre squadre, aspettavano l’inciampo, la caduta rovinosa, la sottomissione ai grandi club del Nord (tutti indebitati). Tutti con la gran voglia di veder soccombere una squadra e il “fuoco” attorno a essa. Un accanimento ingiustificato, come se questo scudetto avesse tolto qualcosa a qualcuno, come se non fosse giusto così.
E allora vediamoli i conti degli ultimi dieci anni di tutte le “altre” che contano. Juve: – 600 milioni, Inter: – 963 milioni, Milan: – 910 milioni, Roma: – 834 milioni. Perché mai avrebbero dovuto vincere, perché non portano i libri contabili in Tribunale, perché non dichiarano fallimento. Perché?
Ancora tentano di diminuirci con affermazioni offensive, deridendo la città, portando alla luce le contraddizioni sociali. Hanno stigmatizzato finanche la “pericolosità” di un popolo in festa all’indomani della certezza matematica della vincita del campionato. Volevano soffocare pure il “bruciore” di una città che diventa comunità, che aspetta un evento, che venera questi campioni.
Non ne possono, non si danno ragione; avranno bisogno di antinfiammatori per diverse settimane per prevenire la diffusione di infezioni alle vie respiratorie, allo stomaco, alla testa. Dovranno rintanare per qualche tempo.
È solo un gioco, si è vero. Ma questa città lo vive ogni giorno dell’anno con la stessa intensità, ci piange e ci ride, ci mette passione, “arde” dal desiderio di difendere una storia, un vessillo, non vuole sentire ragioni di rinuncia, di ripiegamento, di disfatta, nemmeno il 15 agosto in amichevole.
Festeggeranno patrizi e plebei, centro e periferia, popolani ed altolocati, gente di tutte le età ed estrazioni sociali, un unico grande movimento di popolo mollerà il pedale del freno, lascerà ogni comportamento “composto” e griderà fino a perdere la voce.
Squadra e tifosi, giovani e mentalità, “spaccano” l’universo calcio, mettono all’indice tutto il contorno; dalla Lega alla FGCI, dagli arbitri alle polemiche, dai giudizi alle contestazioni. Tutti indietro, tutti dopo, tutti a rincorrere.
Napoli calcio e Napoli città saranno in grado di vigilare anche sulle altrui infelicità. Il sipario si è aperto, le luci sono accese, pubblico in estasi, lo spettacolo è appena cominciato. Ora, lasciateci godere.

… Se bruciasse la città
Da te, da te, da te io correrei
Anche il fuoco vincerei
Per rivedere te…

In copertina, Napoli addobbata per lo scudetto, foto di Libero De Cunzo

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