Ieri, 22 maggio, si è svolta una conferenza stampa, a cura di un gruppo di cittadini, sotto la sigla “Campania per il Reddito!”, nell’ambito della campagna nazionale “Ci vuole un reddito”, per lanciare una petizione rivolta alla Regione Campania, per una misura integrativa regionale (MIR) a sostegno di disoccupati e famiglie in condizione di fragilità sociale.
L’obiettivo dei promotori è di arrivare, entro la fine di giugno, a una sottoscrizione molto ampia dei moduli, con l’effettiva attivazione di decine di migliaia di cittadine e cittadini campani.
La raccolta delle firme è in pieno svolgimento: sono già migliaia le sottoscrizioni, si sono costituiti numerosi comitati territoriali e le adesioni continuano a moltiplicarsi in questi giorni, con associazioni, istituzioni, sindacati, forze politiche e singole persone che si impegnano e sostengono concretamente la raccolta delle firme.
Questa specifica petizione si presenta con profili di assoluta attualità, in quanto propone un possibile argine rispetto allo stravolgimento (e la sostanziale cancellazione) del Reddito di Cittadinanza.
Nel Paese l’inflazione nell’ultimo anno, soprattutto in relazione all’attuale crisi internazionale, è considerevolmente aumentata, generando un’impennata del carovita con sensibili aumenti dei generi di prima necessità che tuttora non risentono positivamente del calo di alcune materie prime sul mercato internazionale (“viscosità dei prezzi”).
Le pesanti condizioni socio-economiche della Campania hanno portato ben l’11,15% dei residenti a percepire il reddito di cittadinanza pari a 626.914 beneficiari (dati riportati nel Piano Regionale della Campania per la lotta alla povertà 2021-23).
I proponenti di “Campania per il Reddito!” si rivolgono alla Regione Campania per chiedere, oltre alla Misura Integrativa Regionale (M.I.R.):
- di quantificare la platea degli attuali percettori di reddito cui corrispondere la M.I.R., in seguito all’esclusione o riduzione del reddito di cittadinanza, entro il 15 settembre del corrente anno;
- di rafforzare il partenariato coi Comuni per progettare servizi di pubblica utilità in cui inserire i componenti di quei nuclei familiari che risulteranno esclusi dal reddito di cittadinanza o a cui verrà decurtata la citata misura sociale;
- di giungere alla M.I.R. attraverso un potenziamento dell’integrazione tra il Piano Regionale per la lotta alla povertà 2021-2023 e l’attuale Piano Sociale Regionale;
- di rendere possibile, con una variazione di bilancio di previsione 2023-2025, entro la fine del mese di settembre, quanto richiesto ai punti precedenti. ©Riproduzione riservata
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