"C’è un bordello senza fine, la gente sta scappando, il traffico è bloccato. E’ saltato tutto in aria". Quadrivio di Secondigliano, 23 gennaio 1996. Una fuga di gas squarciò le vie inghiottendo 11 vite, una mai più ritrovata.
E’ questo il racconto di Bruno Pezzella dal titolo”Controluce”, edito da Homo Scrivens, pagg. 281, euro 16.
Alle 16.30 di quel freddo gennaio quella esplosione sovrastò ogni rumore urbano, sembrava essere in guerra, un gigantesco buco che si allargava per quaranta metri e profondo alcune decine. Case e negozi inghiottiti in pochi attimi.
Linguaggio semplice, asciutto, essenziale, quello di Pezzella. Il commissario Bronco, modenese, personaggio principale.
Le indagini si snodano in un coacervo di luoghi, fatti e persone. Buoni e cattivi, lecito e illecito talvolta si confondono. La psicologia dei personaggi interpretati si confonde con la realt , quella vena amara, amarissima, della tragedia d Secondigliano, viene raccontata con sagacia. Il piglio investigativo, talvolta, diventa fragile, mette a nudo un agire fatto di debolezze e preoccupazioni umane, con tutti i limiti e le contraddizioni che offre una periferia gi martoriata prima dell’evento luttuoso.
Pezzella propone un immaginario noir classico, metropolitano, dove anche i luoghi diventano protagonisti, angolature piccole, apparentemente insignificanti, che riempiono il racconto, dandogli una struttura straordinaria.
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In foto, la copertina