“La parola del padre – Caravaggio e l’Inquisitore”. E’ il libro postumo di Ermanno Rea che si presenta venerdì 3 marzo, alle 18, nella sede della Fondazione Banco di Napoli (via dei Tribunali 213).
Il volume dello scrittore e giornalista, recentemente scomparso è nato anche grazie alla collaborazione dello scenografo e disegnatore Lino Fiorito che ne compone lo storyboard e che presenterà l’evento insieme allo scrittore Massimiliano Virgilio e al direttore de IlCartastorie – Museo dell’Archivio storico del Banco di Napoli, Sergio Riolo. Per la casa editrice Manni che lo pubblica sarà, invece, presente Anna Grazia D’Oria.
Così l’editore presenta il libro di Rea: «L’Inquisitore accusa Caravaggio: di non ubbidire a Santa romana Chiesa, di essere un ribelle, un seguace dell’eretico Giordano Bruno, di dipingere prostitute, ubriaconi e tavernieri nella convinzione che Dio va cercato proprio lì.
È un monologo in cui le parole e le espressioni del pittore si raccontano attraverso gli occhi e la voce dell’Inquisitore. Il quale è un uomo a un passo dalla morte: più volte durante il suo discorso gli mancano le forze, ed è sfiorato dai dubbi di chi sta facendo i conti con la fine e non può certo mentire a se stesso, ed è quasi tentato di riconoscere le ragioni di Caravaggio, di cedere all’ammirazione che nutre per lui.
Ma sono solo istanti, perché il suo dovere è richiamare all’obbedienza, all’obbedienza dell’Autorità, all’obbedienza del Padre: il padre che è Dio, il padre che è il Papa, il padre che è il Cesare, il padre che è il genitore. Questo testo è un documento carico di tensione civile, una riflessione sull’autorità, sulla ragione critica e la difficoltà di esercitarla, è un viaggio attraverso i quadri di Caravaggio, uomo libero, è l’arringa di un potere ottuso, che si immagina nel Cinquecento ma in realtà ci parla del potere di oggi».
In foto, Ermanno Rea
Sede:
Fondazione Banco di Napoli, via dei Tribunali 213 – 80139 – Napoli