Il fascino dell’identit . Di una citt unica al mondo. E’ questo che racconta il libro del giornalista ( e ideatore del Premio Masaniello) Umberto Franzese, “Facimmoce a croce”- Guida alle edicole votive di Napoli (Cuzzolin Edizioni, pagg.300, 24 euro). Il volume sar presentato venerd 13 maggio, alle 17.30, al Pan, (Palazzo delle Arti di Napoli) in via dei Mille 60. Con l’autore e l’editore, interverranno Franco Lista e Sergio Zazzera, coordinati da Laura Bufano.
Farsi la croce non è solo “il segno” di una fede soprannaturale ma, per il popolo napoletano, può significare Superiamo il passato in questo presente che porta al futuro. Il napoletano ha bisogno di un rapporto diretto con il proprio santo, cosa che in chiesa rimane difficile, ne ha bisogno tutti i giorni per poter confidare le piccole ansie e le grandi preoccupazioni, in uno scambio del tipo, io do un fiore a te, tu fai una grazia a me.
Umberto Franzese ci accompagna per le strade di Napoli munito di telecamera, notes e matita davanti a quei tabernacoli, edicole e tempietti eretti in virtù della fede e della religiosit . Tanti sono i ritratti, le immagini, le raffigurazioni di Santi dipinti talora impietosamente o superficialmente, accanto sono effigiate le anime del Purgatorio e sotto viene posizionata una cassettina per l’obolo. Il danaro serve in parte per tenere accese le lampade votive, in parte per il continuo ricambio dei fiori, in parte per arricchire il pasto dei più bisognosi.
Umberto Franzese ha contato 1834 cappelle e ne ha fotografato 820. Su tutte l’immagine di Maria intesa in senso universale con quei significati, quei valori simbolici che sono di tutte le mamme del mondo. Scopre che i santi più popolari sono Sant’Antonio e Sant’Anna a loro sono dedicate 410 edicole. La sua ricerca rappresenta un vero e proprio censimento di beni immobili, e non si ferma al Centro antico, ma va dal Rione Alto a San Martino, Posillipo, Vomero fino a Capodimonte. Non mancano le curiosit relative a questo grande patrimonio artistico-storico e religioso che sono le edicole votive.
Nella foto, la copertina del libro