Il Poligrafo/ “Carbone. Storia di un’anima errante”: Alessandro Tognon racconta la nube nera di un’esistenza

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«Una sola cosa fece, quando mi prese la mano e me la strinse forte: ricordo che il suo pollice come un chiodo spinse talmente forte sopra la mia mano da lasciarmi per giorni un gonfiore scuro, come un tatuaggio, un segno indelebile del suo ricordo e del ricordo di mamma e Robertina. Quel gonfiore scuro sulla mano sanciva l’inizio della mia guerra carica di odio, di rabbia, che mi avrebbe indebolito e causato forti depressioni dovute alla consapevolezza che non sarei mai riuscito a vendicarmi di quanto ci aveva tolto chissà quale Dio, a oppormi a quei malvagi che avevano rovinato la pace di una giornata di ferie ma soprattutto che avevano strappato e fatto a brandelli, come il morso di una bestia feroce, la mia vita».
Nel romanzo “Carbone. Storia di un’anima errante” di Alessandro Tognon (casa editrice Il Poligrafo) assistiamo al racconto introspettivo della vita di Peter, sconvolto da un trauma vissuto da bambino che non ha mai potuto dimenticare, e che gli ha portato via non solo tutti gli affetti più cari ma anche la sua innocenza, la sua speranza nel futuro, il suo equilibrio.
Peter, da quel tragico giorno d’agosto, è tormentato da una nube nera che opprime la sua mente e che ammanta i suoi giorni con la sua oscurità, come se una coltre di nebbia si frapponesse tra lui e il mondo, tra lui e la luce.
Peter viaggia molto, non per diletto ma per provare che esista un luogo in cui quel fumo color carbone possa finalmente dissiparsi e lasciarlo in pace; l’autore racconta delle sue peregrinazioni scandendo il romanzo in sette atti: lo segue in sei città, non solo italiane ma anche in Germania, a Colonia e Berlino, per poi farlo approdare in un settimo luogo, su cui è giusto lasciare il mistero.
Alessandro Tognon ha scelto di non raccontare la vicenda di Peter in ordine cronologico, per dare modo al lettore di scoprire poco alla volta cosa gli è accaduto in quella triste giornata estiva, per raccogliere lentamente i vari pezzi di cui si compone la sua esperienza e per comprendere più a fondo la natura del suo disagio psichico e le strategie con le quali cerca di curarsi e di sopravvivere all’oscurità.
Carbone. Storia di un’anima errante” è uno di quei romanzi che difficilmente si dimenticano: è una storia che ti entra dentro e su cui si torna col pensiero; ci si domanda infatti come avremmo reagito noi al trauma di Peter, e come avremmo potuto gestire il senso di impotenza e quello straziante dolore.  (Ugo Mannucci)
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Alessandro Tognon
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