Siti archeologici, musei, artisti, scrittori, è così che il Sud pullula di cultura. Ma è arrivato il momento di valorizzare ancora di più questo aspetto, da sempre parte della nostra storia.
A tal proposito, Napoli si candida a Capitale italiana del libro 2021: l’ufficio dell’assessore alla Cultura e al turismo Eleonora De Majo ha inviato il progetto alla direzione generale delle biblioteche e del diritto d’autore del ministero dei Beni culturali, che ha varato per la prima volta il bando.
De Majo annuncia: «Stiamo lavorando giorno e notte per presentare un progetto all’altezza della nostra città. È una sfida complicata ma bellissima. È una sfida collettiva perché ci stiamo lavorando a tante mani ma soprattutto a tante teste».
E sottolinea: «È un’occasione per mettere insieme le numerose realtà cittadine che si occupano di cultura, a partire dalle 400 biblioteche censite in città. Si pensa a un maggio dei libri, a una maratona di letture fatte dagli scrittori e a tante altre iniziative».
Un progetto che prevede circa mezzo milione di euro da spendere per favorire iniziative volte alla promozione della lettura e alla frequentazione di biblioteche e librerie. Il progetto, dal titolo “BiblioCity, Napoli che legge, che narra, che scrive, che ascolta”, prevede un calendario ricco di eventi che andrebbero a coprire l’intero anno, da gennaio a dicembre, in città legate alla lettura.
Cuore delle manifestazioni sarà il “Maggio dei Monumenti”, che giunge nel 2021 alla sua ventisettesima edizione, e avrà al centro il tema del libro e della lettura.
Diversi scrittori hanno aderito all’iniziativa, tra cui Erri De Luca, Maurizio De Giovanni, Diego De Silva; diversi editori tra cui Dante&Descartes, la Marotta&Cafiero, Guida Editori, Homo Scrivens e tanti altri; tante librerie, diverse associazioni, i principali poli museali della città, gli istituti di studio e di ricerca, la Città metropolitana di Napoli, l’Accademia delle belle Arti.
La voce di Napoli non si spegne mai. A dirlo è Jean Noël Schifano, scrittore, traduttore, editore e intellettuale francese. Da sempre innamorato di Napoli. Pubblica negli anni diverse opere tra saggi, racconti e romanzi che approfondiscono aspetti della città partenopea.
Nella sua opera Dictionnaire amoureux de Naples/Dizionario appassionato di Napoli (Plon, 2007; ilmondodisuk, 2018) fa confluire tutto il suo amore e tutto il suo sapere sulla città, alternando al racconto di eventi storici e di miti e leggende, digressioni culturali ed esperienze personali in un luogo che non è uguale a nessun altro al mondo.
Lo scrittore racconta in ventisei lettere dell’alfabeto la sua visione della città partenopea, riportando fatti storici, narrando miti e leggende e mostrando quanta cultura sia nata e si sia sviluppata tra le sue mura nell’arco di tremila anni. Un ritratto appassionato capace di abbattere gli stereotipi su una metropoli troppo spesso etichettata come covo del malaffare. Schifano attraversa la storia millenaria della città, le sue origini greche, miti e leggende, soffermandosi sui personaggi e sulle vicende più rappresentative, sugli stranieri che hanno visitato la città nel corso dei secoli e hanno scritto di essa nel bene o nel male.
Una scrittura che zampilla fuoco e lava come un Vesuvio in eruzione. Una scrittura trascinante che avvolge il lettore, scaturita dalla penna di uno scrittore grande che ama le cose di questa città.
Questo libro accompagna il lettore per mondi e personaggi di varia specie, ma tutti legati a Napoli per diverse ragioni, dall’imperatore Tiberio, a Giovan Battista Basile, a Caravaggio, Giambattista Vico, il matematico Renato Caccioppoli, il gallerista Lucio Amelio, Alphonse de Lamartine, Stendhal, Carlo III di Borbone, Vincenzo Gemito, fino ad arrivare a Maradona, a Totò, e tanti altri protagonisti che hanno attraversato Napoli.
E poi ancora, la sua entusiasmante esperienza fatta all’istituto francese di Napoli, dove Schifano organizzò più di duecento eventi tra mostre e incontri con personaggi famosi.
Appassionano i lettori anche Procida, luogo del cuore, Elsa Morante, il famoso mito dell’uovo, relativo al poeta latino Virgilio, il Vesuvio e la sfogliatella.
«La sfogliatella – scrive – ha la forma di Napoli, anfiteatro dove le case si dispongono su più livelli ellitticamente le une sulle altre, si incastonano le une nelle altre, come il sottile nastro continuo di pasta sfoglia. La sfogliatella ha il colore biondo della pietra di cui è costruita tutta Napoli, il tufo leggero che si sgretola e cola in onde arrotondate verso il mare, come una mezzaluna di un favo al sole d’aprile».
Il libro è stato tradotto e pubblicato in Italia grazie a un progetto di crowdfunding lanciato da ilmondodisuk di cui ha parlato anche il quotidiano nazionale Corriere della Sera, ma anche il giornale francese Le Figaro.
Un primato editoriale, che ha coinvolto in una rete culturale tutta la città, sostenuto anche da circa 140 artisti italiani e stranieri, che hanno donato le loro opere per una mostra: “SosPartenope, 100 artisti per il Libro della Città”.
Un’operazione che conferma quanto Napoli, città di editori come Riccardo Ricciardi, amico di Benedetto Croce e Salvatore Di Giacomo, sia capace di esprimere. Creando connessioni per smantellare stereotipi e luoghi comuni e riappropriarsi del suo dna internazionale. Una premessa importante per la candidatura di Napoli a capitale del libro.
In alto, un’immagine simbolo del libro da Pixabay