“Taxi?!?”
Apre la portiera della vettura e, gettando una cartellina sul sedile posteriore, dice all’autista senza lasciargli il tempo di domandare “o’Fratebenefratelle'”.
L’autista guarda il nuovo cliente e chiede “Al Fatebenefratelli?”
“Eh l …”.
Ingranata la prima, la seconda, l’auto riparte per poi fermasi venti metri dopo, al primo ingorgo.
“Fate presto per favore. Devo andare a trovare mio fratello. Quel cretino è caduto da sopra all’impalcatura. E perch ci è salito? Io gliel’aggio sempre ditto che la fatica è cosa per poveri uomini! E poi lo vedi dove lo devo andare a trovare? …A’ ospitale!”
“Scusate, che volete dire?” domanda il tassista .
“Eh, voglio dire quello che ho detto! Perch non avete capito?”
“Capire ho capito, solo una cosa perch poveri uomini?” chiede il tassista, lanciando uno sguardo obliquo attraverso lo specchietto.
“Scusate se mi sfogo con voi ma capirete sono anni che dico queste cose a mio fratello e chill’ non m’ascolta proprio. Dite vi sembra bello a voi che o’ frat m è caduto da tre metri? Io non capisco ma che bisogno c’è di portare i mattoni, la calce, la pala e quelle cose l ? Mio fratello mica lo fa per passione. Dico io siamo pur sempre a Napoli! Mica stai dicendo a Treviso… Qua vuoi vedere che non trovi un lavoretto, non dico assai, ma ‘nu poco cchiù… bello, ricco…”
Ridendo a tratti, per celare disprezzo e stupore, il tassista chiede al ragazzo “E voi di che vi occupate?”
“Beh, non è che tengo una fatica fissa e o’contratto, ma in genere lavoro dove abito io, nel mio vico. A finale ci sta sempre che fa. ‘Na volta guardo se passano macchine sospette, stiamo pieni di guardie, una volta vado a prendere le forniture per i negozi e gliele porto, qualche volta la sera vado giù in piazza a fare il parcheggio, lavori cos… Comunque ‘na trenta, trentacinque euro al giorno ci esce sempre. Se lavoro ‘o weekend guadagno meglio.”
“Ah, ho capito. Quindi niente lavori regolari e… legali”
“Perch faccio qualcosa di illegale? Mica vi sto dicendo che faccio le rapine!!”
“No, no, e chi ha detto questo?! Io dicevo nel senso che non tenete un posto fisso con un contratto e cose cos.” Il tassista prova a trarsi fuori d’impaccio per quella parola “legali”, che tanto ha turbato il giovane interlocutore.
“Ah, no. Quann mai? Mica è facile trovare un posto cos…devi studiare, fare gavetta, andare in ufficio. Invece io mi sveglio tranquillo, parlo col masto e vedo che si deve fare. ‘Na fatica tranquilla tranquilla.”
Per cambiare argomento, il tassista chiede al giovane come sta suo fratello.
“Per fortuna non si è fatto troppo male… Si è rotto una coscia e mò nun po’ fatic . Gli sto portando delle carte per un modello di invalidit cos ha la pensione e vedo se vuole venire a faticare con noi, al massimo, possiamo vedere di dargli un lavoro fisso. Lo vedete i documenti stanno qua dentro a ‘sta cartellina, ho provato pure a leggerle ma non si capisce niente. Songo tutti numeri e tabelle da compilare, poi ci pensa lui, a scuola è stato sempre ‘o ‘cchiù bravo. Eheheh!”
“Capisco… capisco…”. Guardando nello specchietto retrovisore, il tassista nota che il ragazzo con aria perplessa fruga tra le carte e poi, con tono di rinuncia, sospira “Mah…”. Richiude, accarezzando il bordo della cartellina.
“Il problema è convincere mio fratello. Si è fissato che non vuole avere niente a che fare cu’ e’cumpagni meje, dice che non è gente da frequentare e cos si è trovato ‘sto lavoro. Mò voglio vedere se co e’stampell può salire sull’impalcatura…”
“Vabbè capir la situazione e credo che verr con voi. Quando c’è il bisogno…”
“E’ quello che gli dico da sette, otto anni, ma niente! Forse ora che si è fatto male, soprattutto se gli passano qualcosa con la pensione, si convince.”
“E come mai vostro fratello ce l’ha tanto con questi ragazzi?” domanda il tassista .
“Diciamo che lui è un po’ fissato, vede sti guagliune che stanno sempre in mieze ‘a via a scherzare e dice che dovrebbero trovarsi un lavoro serio. Quello, non ha capito che il lavoro deve essere facile e dare buoni guadagni. Tutto qua. Chill’ mi pare che st ancora nell’ottocento. Per fortuna che c’è gente che non se li fa sti problemi fatica poco e se la vede bene.”
“Bene s, ma non benissimo…”
“Il modo per guadagnare meglio c’è sempre e credo che questo non ve le devo spiegare io. Voi state sempre in mezzo alla strada e credo che qualche arrammaggio lo fate pure voi ogni tanto, no? E’ normale che se ti esponi di più ti fai conoscere e prendi più soldi.”
“Cos però è più pericoloso che salire su un’impalcatura, ha ragione vostro fratello.”
“Pericoloso, pericoloso… ma perch? Qua tutto è pericoloso! Anche prendere il motorino.”
“Non stiamo parlando della stessa cosa.”
“Sentite io ho capito voi dove volete andare a finire… Vi rispondo e poi chiudiamo l’argomento anche perch siamo quasi arrivati. La vita è una e te la devi vedere bene. Tutti i grandi, quelli che hanno fatto i soldi, hanno sempre rischiato qualcosa. Qu 6 « o è è á « s pt L libri n e d d d d pG 7 e E è H l è NO » OJ e
t n a non c’è tanto da pensare. Voi state dentro alla macchina tutto il giorno, evidentemente non fate che pens . Io sto in mieze ‘a via. Se conosco un modo per farmi soldi lo uso, sennò m’ ‘o invente. I pericoli stanno solo nella testa, quando hai paura e ti fermi a pensarci quello è un pericolo. Avete capito? Ecco! Quanto vi devo?”
“Sette”
“Tenete questi so diec’eur, stateve bbuone.”
Prende la sua cartellina e in un istante è gi fuori l’auto. Al tassista non resta che qualche istante per riflettere sulla conversazione mentre s’accarezza con le dita i baffi ingrigiti.
“Taxi?!?”.
Accosta l’auto al bordo del marciapiede e accende le frecce direzionali.
“Salve”
“Salve. Piazza S.Paquale, per cortesia.”
“S, subito…”
GIOVANI(SSIMI) AUTORI
Carlo Baghetti, studente universitario di lettere moderne alla Federico II. Napoletano , è tornato nella propria citt sei anni fa, dopo aver vissuto a Roma, Bolzano e Pescara. Collabora a riviste e giornali locali nel settore cultura.