Un giorno la virgola si rese conto che, nel corso del discorso, il suo ruolo non
veniva preso in nessuna considerazione; ognuno la spostava come voleva e
qualcuno addirittura la eliminava del tutto.
Protestò, si arrabbiò, senza ottenere nessun risultato. Allora s’impuntò diventando,
cos, un punto e virgola. Ora, in questo nuovo stato, la virgola si accorse di aver
ottenuto un maggior rispetto. Ognuno, infatti, incontrandola, si fermava anche se
non tutti per lo stesso tempo. Ma in fondo, ricordando la posizione precedente,
non poteva certo lamentarsi.
Un giorno, però, una raffica di vento, più forte del solito, la capovolse
trasformandola in un punto esclamativo. Dopo qualche momento di sconcerto, la
virgola comprese l’importanza assunta in questo suo nuovo ruolo. Poteva, infatti,
guardare tutti dall’alto e tutti, incontrandola esclamavano Oh! Oh! meravigliati.
E la virgola, che per natura era modesta, s’inchinava continuamente ringraziando
tutti.
Una mattina, quando ormai era pieno inverno, colpita forse da quello che
chiamano “il colpo della strega”, la povera virgola rimase immobile, inchinata,
trasformata, sia pure senza rendersene conto, in un punto interrogativo.
Questo, in realt , non era un ruolo facile da sostenere perch non sapeva che cosa
rispondere a quanti si fermavano aspettando una domanda.
Ma la virgola, che
era pure orgogliosa, sopportava, in silenzio, questa nuova posizione non proprio
comoda, senza mai lamentarsi ed aspettando, fiduciosa com’era, tempi migliori.
Con i primi caldi primaverili, infatti, la virgola si accorse che poteva di nuovo
muoversi e lentamente si raddrizzò e quando fu di nuovo tutta dritta ritrovò la sua
precedente posizione di punto esclamativo alla quale si era abituata.
Accadde però che, con il caldo dell’estate, cominciò lentamente a sciogliersi fino
a cadere al suolo formando un solo, unico punto.
Ormai abituata alle sue continue mutazioni, la virgola aspettò fiduciosa i
commenti dei passanti che non si fecero attendere. Tutti, infatti, dopo un attimo di
perplessit si fermavano esclamando ” Ecco un punto fermo” mentre altri ancora
dicevano “Ecco, possiamo riposarci qui, questo è un punto di sosta”.
Insomma, la virgola si rese conto che non era mai stata tanto rispettata come ora
che aveva assunto questo nuovo stato sociale e per la gioia cominciò a saltellare
trasformandosi cos in un punto sospensivo.
*Ordinario di Storia dell’architettura, l’autore ha insegnato alla facolt di Architettura dell’Universit Federico II di Napoli. Con studiosi di altri atenei, dirige la rivista annuale “Letteratura & Arte”. Tra le sue pubblicazioni, studi monografici sull’architettura napoletana promossa dalla Compagnia di Gesù e su quella barocca del XVII secolo e XVIII secolo. Ha recentemente dedicato un libro all’isola azzurra, “Il capitello dell’Imperatore. Capri storie di luoghi, di persone e di cose” (Edizioni Scientifiche Italiane).
Scrivere con la stilografica (foto in alto) in una societ che va ad abolire gradualmente la scrittura a mano ( e anche la punteggiatura) è immagine sempre più rara