Terra nera. Identità e territorio vesuviano. Il titolo del libro fotografico di Pino Miraglia dito da Artem annuncia un excursus tra gli abitanti dei comuni vesuviani e un affondo visivo sui manufatti da loro prodotti. Oltre le immagini, il volume raccoglie testi di testi di Francesco Cito, Pietro Gargano, Sergio Brancato. E con quest’ultimo l’autore lo presenterà
in Sala Assoli, sabato 30 dicembre alle 11.30: è il nuovo appuntamento della rassegna Il Sabato della Fotografia, curata dallo stesso Miraglia.
I volti, la laboriosità, l’umanità del popolo vesuviano; ma anche l’intelletto e la maestria nella produzione di beni materiali e immateriali: di questo tratta il libro fotografico di Pino Miraglia Terra nera – Identità e territorio vesuviano.
Una ricerca nata da frequentazioni, rapporti di lavoro, ma soprattutto dall’amore che il fotografo nutre per un territorio così complesso. «Il libro – spiega- è espressione versatile di un territorio unico, ispirato da un gigante come il Vesuvio, che è monito e opportunità allo stesso tempo; che chiede rispetto ma in cambio dona sapori, visioni e ispirazioni Miraglia. Il mio lavoro inizia idealmente dal ricordo da bambino di un’escursione sul Faito in funivia; dai venditori di biscotti al casello dell’autostrada; da un bagno adolescente tra Torre Annunziata e Castellammare; da un pièce teatrale vissuta in un garage di Torre del Greco. Un lavoro che non è un lavoro, ma una narrazione accorata, che va oltre la pubblicazione di queste immagini e continuerà finché questo territorio avrà suolo calpestabile e persone che se ne prendono cura».
Un territorio complesso, contaminato dai rifiuti e deturpato da un processo di costruzione selvaggia, poi recuperato in parte con l’azione concreta del Parco Nazionale del Vesuvio e grazie alla presa di coscienza dei suoi abitanti. Piccole aziende agricole, virtuose unità produttive composte anche da giovani e giovanissimi, stanno innescando una filiera produttiva di prodotti e attività biologici ed eco sostenibili.
Miraglia, che da 40 anni punta il suo obiettivo tra la musica, il teatro e il sociale, indaga quest’area per scoprire se la trasmissione del sapere di generazione in generazione sia ancora in corso.
Per saperne di più
+39 345 2204383 e + 39 345 4679142, anche whatsapp (feriali 10-13 e 16-19), info@casadelcontemporaneo.it
– www.salaassoli.it
Photography Saturday/ Pino Miraglia tells the humanity of the Vesuvian territory. Pictures from the black earth
Black earth. Vesuvian identity and territory. The title of Pino Miraglia’s photographic book published by Artem announces an excursus through the people of the Vesuvian municipalities and a visual exploration of the artifacts they produce. In addition to the images, the volume includes texts by Francesco Cito, Pietro Gargano, and Sergio Brancato. And with the latter, the author will present it in Sala Assoli, on Saturday, December 30th, at 11:30 a.m.: it is the new appointment within the review Il Sabato della Fotografia, curated by Miraglia himself.
The faces, the industriousness, the humanity of the Vesuvian people; but also the intellect and mastery in the production of material and immaterial goods: this is what Pino Miraglia’s photographic book Terra nera is about.
A research born from frequentations, working relationships, but above all from the photographer’s love for such a complex territory. “The book,” he explains, “is a versatile expression of a unique territory, inspired by a giant like Vesuvius, which is a warning and an opportunity at the same time; which demands respect but in return gives flavors, visions and inspirations. My work begins ideally from a childhood memory of a hike up Faito by cable car; from cookie sellers at the highway toll booth; from a teenage swim between Torre Annunziata and Castellammare; from a play experienced in a garage in Torre del Greco. A work that is not a work, but a heartfelt narrative, which goes beyond the publication of these images and will continue as long as this territory has walkable soil and people who care for it.”
A complex territory, polluted by waste and spoiled by a process of wild construction, then partially recovered thanks to the concrete action of the Vesuvius National Park and the awareness of its inhabitants. Small farms, virtuous production units, also composed of young and very young people, are starting a production chain of organic and eco-sustainable products and activities.
Miraglia, who has been moving between music, theater and social work for 40 years, explores this area to find out if the transmission of knowledge from generation to generation is still going on.
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