La concezione della politica di Benedetto Croce non è da intendersi come separazione, bensì autonoma, l’autonomia della politica è concepita, senza equivoci, come elemento unitario della vita. La politica, secondo il pensiero filosofico crociano, vive in stretto e indissolubile rapporto con l’etica, una sorta di doppio alimento reciproco che non vive la contrapposizione, non a caso ha coniato il termine etico-politico molto in voga da decenni.
Ernesto Paolozzi ci fa immergere nei pensieri dell’ideologo del liberalismo novecentesco italiano, con il suo ultimo saggio dal titolo: “Cinque studi su Benedetto Croce – Estetica, Politica, Dialettica, Libertà, Marxismo”, Guida Editori, pagg. 70, euro 10 (in foto, particolare della copertina).
Lo Stato viene concepito come una “normale” forma di Governo e i partiti politici uno strumento organizzativo della vita politica e civile. Quest’ultimi, pur avendo una base ideologica e culturale, vivono anch’essi la storia e sono chiamati a confrontarsi con la realtà, non in modo ideologico e quindi senza pregiudizi.
Queste concezioni sullo Stato e sui partiti politici influenzarono il pensiero liberale di Benedetto Croce, un politico utopico e realistico allo stesso tempo, dialettico, che vede la libertà come principio ispiratore della vita e, quindi, della politica stessa.
Negli ultimi cinquant’anni il pensiero dialettico – secondo l’autorevole penna di questo approfondimento storico e analitico – si è atrofizzato, vive una pericolosa “separatezza”, è venuta meno quella filosofia universale che sapeva indicare la strada, oggi esistono sottocorrenti di pensiero che si ergono a verità e tali non sono.
Di fronte ad un mutismo generale emergono correnti alla rinfusa; filosofi, scienziati e pensatori liberi vivono di incomunicabilità e da ciò, probabilmente, derivano atteggiamenti sottostanti liquidi, senza confini di riferimento, dove ognuno si sente legittimato a raccontare la “sua” verità.
L’autore a tal proposito suggerisce il ritorno al giardino di infanzia della filosofia di Frobeliana memoria. Una palestra, un pensatoio comune che parta dall’inizio, epurando il mondo dalle attuali corbellerie, da una “liquidità dannosa” che elimina ogni primato dalla vita.
In tale raffigurazione, centrale per Benedetto Croce, risulta essere l’orizzonte della dialettica; la storia, il divenire, sono i maggiori luoghi (oltre che riconosciuti) dove vivono le contraddizioni e, superate le stesse, le soluzioni. I grandi problemi della storia, allora come ora, rimangono insoluti, la filosofia del pensiero crociano – secondo l’autore – è più che attuale, la memoria che si ripete ne è la drammatica conferma.
L’opera di Paolozzi si snoda in più anime con l’affronto di due fondamentali concetti, quali la libertà e il marxismo presenti nelle radici del pensiero crociano, una filosofia di libertà, una libertà sopra tutto, liberatrice.
L’esercizio della libertà, quindi come assunzione di responsabilità, come qualcosa di autonomo non in senso astratto, ma come concezione dinamica della vita, capace di interpretare fenomeni reali, il tempo storico, per superare le passività.
Infine, Croce interprete di Marx. Da giovane il grande filosofo legge il rivoluzionario tedesco, non tanto per una discussione sul socialismo e le sue teorie generali, ma per approfondire le sue opere. La critica crociana al marxismo si fonderà poi più sui seguaci della corrente che sull’impianto filosofico e culturale del pensiero originale marxiano. Cambia giudizio quando il marxismo viene interpretato da forze politiche organizzate a dottrina e fondamenta di Stati totalitari, perché a questo punto diventa negazione della libertà.
Questo libro viene cesellato dall’autore che vi sviluppa, con passione e autorevolezza, 5 pensieri di Croce, uno scritto capace di guidare il lettore dentro i meandri della filosofia, dove questa non traspare come un elemento estetico e teorico, ma drammaticamente utile ed attuale, al punto da rendersi semplice e genuina modalità di vivere la vita.
Un libro universitario non solo per addetti ai lavori, che andrebbe consumato da ogni lettore desideroso di approfondire un punto di vista completo innanzitutto su Benedetto Croce, ma che si troverà di fronte alle contraddizioni filosofiche del nostro tempo. Attuale, profondo e necessario averlo nella propria biblioteca.
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