Il decreto taglia-crisi del ministro Tremonti ridurr , stando alle stime, del 30% i finanziamenti al Fus: tutta la programmazione 2011 rischia di non partire, con pesanti ricadute economiche e occupazionali che gettano grosse incognite sul futuro delle giovani generazioni.
La situazione desta giustificati allarmi in tutto il Paese: le iniziative di protesta non si contano più, guadagnando le pagine della cronaca. In Campania, si sa, l’onda d’urto fa più danni e gli operatori del settore sono proprio in ginocchio. Ai preannunciati tagli del ministero si sommano le riduzioni (oltre il 40%) degli stanziamenti della legge sullo spettacolo adottate dalla precedente giunta e lo sforamento del patto di stabilit che incide sulle possibilit di intervento dell’attuale governo regionale.
Un’impresa titanica: è chiamato a superare la situazione di stallo che riguarda le erogazioni dei contributi 2009 e le assegnazioni per le attivit 2010. Eppure, l’industria dello spettacolo costituisce un importante asset per lo sviluppo economico e culturale della Campania, come è universalmente riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
“Con un fatturato di oltre 200 milioni di euro assicura lavoro a circa 12.000 addetti tra maestranze, tecnici e artisti” rende noto Luigi Grispello, presidente unione Agis Campania. In questo deleterio clima di incertezze questo patrimonio di eccellenze rischia di perdere competitivit in Europa e nel mondo. Bisogna correre ai ripari con politiche di intervento che mettano sul tavolo le disfunzioni e assicurino con trasparenza e chiarezza il prosieguo delle attivit . Gli operatori del settore sono pronti a dialogare con le istituzioni locali per tentare di uscire dall’impasse, pur consapevoli del momento di grave difficolt finanziaria che la regione si trova ad attraversare.
In un clima di proficua collaborazione si è svolto ieri mattina l’incontro, aperto al pubblico e alla stampa, che è promosso e organizzato dall’Agis nella sede di piazza del Gesù. Sono intervenuti rappresentanti delle imprese culturali e dello spettacolo operanti sul territorio, tra i quali hanno preso la parola Vincenzo D’Onofrio, presidente dell’Artec (associazione regionale teatrale Campania), Marcello Di Vincenzo,vicepresidente del sistema Med (musica e danza), Diego Guida consigliere delegato dell’Anesv (associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti), nonch esponenti delle istituzioni regionali: Caterina Miraglia, assessore regionale all’istruzione e alla cultura, e Angela Cortese, gi assessore provinciale e segretario della commissione cultura del consiglio regionale. Assenti giustificati neo governatore Stefano Caldoro e Antonia Ruggiero, presidente della commissione cultura.
Preoccupati per la mancanza di fondi e il conseguente rischio di perdere le spettanze per gli anni 2009/2010, gli operatori concordano nel ritenere valida, anche se perfettibile, la legge regionale di sostegno allo spettacolo, che fu approvata all’unanimit dal consiglio regionale nel 2007. Grazie a questo strumento legislativo, infatti, sono aumentati in modo considerevole le giornate di spettacolo, il numero di spettatori e la qualit dei servizi resi ai cittadini e al territorio, ma all’improvviso tutto rischia di venire meno.
“La spesa è ridotta, le risorse sono contratte. Abbiamo assicurato la continuit amministrativa con Oddati e Balsamo. Adesso bisogna programmare fondi comuni con il sostegno di fondazioni e enti di natura privatistica. Uscir a breve un bando” spiega l’assessore Miraglia. Il merito sembra essere il faro che guider i lavori della nuova giunta. “Il Giffoni film festival va avanti perch è una iniziativa degna, anche per il Madre si è trovato un accordo tra la fondazione Donnaregina e la regione Campania”.
Non mancano la volont e l’impegno di risolvere le criticit della legge 6 del 2007 relative soprattutto alla disomogeneit organizzativa e qualitativa tra i vari settori dello spettacolo. “Prima del 5 agosto spero di dare il via alle audizioni per le modifiche” assicura la Cortese. C’è apertura al dialogo da parte di tutti gli schieramenti, ma speriamo che negli investimenti e nella distribuzione dei finanziamenti si tengano da conto anche le esigenze degli spettatori paganti, che hanno fame di spettacoli innovativi e di qualit .
Nella foto, Luigi Grispello