Improvvisamente, l’estate scorsa. Per celebrare il centenario di Tennessee Williams, la regia di Elio De Capitani ambienta al Teatro Bellini fino al giorno 2 marzo, in uno spazio allucinato e atemporale, la ricerca drammatica di una verit scomoda e inquietante che inquina ed ossessiona la realt del presente la tragica morte di Sebastian. I personaggi, il dottor Cukrowicz (Cristian Giammarini), Mrs Holly (Corinna Agustoni), George Holly (Edoardo Ribatto) si muovono alla ricerca di un senso nascosto, conteso tra la una madre sofferente Mrs Venable (Cristina Crippa) ed una cugina innamorata e, apparentemente pazza, Catherine Holly (la virtuosa Elena Russo Arman). Tali personaggi, insieme a Miss Foxhill, sorella Felicity (Sara Borsarelli) che accompagna la giovane alienata in scena, si muovono come ombre al centro di un luogo surreale in cui il verso di uccelli esotici sottolinea acusticamente i momenti di shock. Alla puntuale realizzazione questo deserto tropicale in cui troneggia una pianta carnivora, metafora quasi della scena intera, collaborano le scene di Carlo Sala, le luci di Nando Frigerio, i suoni di Giuseppe Marzoli e i costumi di Ferdinando Bruni.
Improvvisamente, l’estate scorsa. il tempo del trauma, il punto di non ritorno, il momento dell’irripetibile. L’eco di un mondo che fu, di un passato carico di ricordi e di disperazione vive nel giardino lussureggiante, eredit dell’amore di chi, Sebastian, un poeta, ha amato la natura cos com’è con la sua crudelt e la sua tragica necessit .
Improvvisamente, l’estate scorsa. Emerge dai ricordi di un viaggio di Mrs Venable, madre persa nell’amore di un figlio scomparso prematuramente, l’immagine dei falchi neri che, alle Galapagos, si avventano sulle piccole tartarughe che, neonate, cercano di raggiungere l’oceano. Quelle creature che la madre non ha neanche la fortuna di conoscere, a differenza della razza umana che invece la propria prole la cresce e vive per essa.
Improvvisamente, l’estate scorsa. Emerge dai ricordi di un viaggio, l’ultimo, di Catherine Holly, il ricordo di una morte violenta e sanguinosa del giovane amato. Il dolore è il delirio di un’agnizione, quella più agghiacciante e definitiva, celata dietro un silenzio afasico e soffocante, un silenzio che nasconde una realt che fa male a chi, il poeta, cerca il sollievo e la gioia di un amore omosessuale non riconosciuto n da s n dagli altri. Passione e desiderio sono perciò stigmatizzati come una colpa, frutto di un amore illecito, un tabù sociale e familiare che diventa, letteralmente, motivo di un’aggressione che diviene cannibalismo.
Improvvisamente, l’estate scorsa. Si scopre l’attualit di un’opera che vede la luce alla fine degli anni ’50. Si apprezza la scelta di una proposta artistica che propone molto teatro d’oltre oceano. Si scopre l’enorme urgenza in scena della tragedia. Si scopre il teatro come luogo in cui vivere il diritto alla vita che si è scelta.
Improvvisamente, stasera in scena.
Per saperne di più
www.teatrobellini.it
In foto, due scene dello spettacolo