Nel maggio 2010, Cristina Comencini, a cui mi legano anni di amicizia e collaborazione, mi chiama per dirmi che c’è una riunione alla quale mi chiede di partecipare, e mi invia un documento che ha buttato giù insieme a un piccolo gruppo di donne, nato dall’emergenza di reagire all’avvilente retrocessione del paese sulla questione femminile, sui diritti, sulla rappresentanza, sulla rappresentazione.
Dopo quella riunione nasce il gruppo ‘Di Nuovo’, che man mano prende forma e consistenza, e le cui istanze vengono lanciate in abbinamento con lo spettacolo LIBERE, scritto per l’occasione da Cristina Comencini, recitato da Isabella Ragonese e Lunetta Savino (anche esse impegnate nel lavoro dell’associazione) e portato in scena a Roma da Francesca Comencini, con la proiezione di immagini dell’artista Maddalena Fragnito, e con la mia collaborazione. Lo spettacolo ha moltissimo successo e ci viene richiesto in tutta Italia. Francesca Comencini si occupa di alcune repliche, di altre me ne occupo io.
Nel frattempo il gruppo Di Nuovo si è fatto promotore della manifestazione del 13 febbraio 2011, ampliandosi e costituendo il comitato Se Non Ora Quando.
UN MILIONE IN PIAZZA
La manifestazione del 13 porta in piazza un’immensa quantit di donne (un milione) in tutta Italia, ma anche all’estero. Noi organizzatrici ci troviamo catapultate in qualcosa di enorme, di entusiasmante, ma che ci carica anche di responsabilit non da poco. Se Non Ora Quando (SNOQ) è costretto a organizzarsi, a dividersi i compiti, a lavorare per l’inclusione di tutti i gruppi nati in giro per l’Italia, in modo da trovare temi e lotte comuni.
LIBERE, che contiene i temi portanti del nuovo confronto, l’incontro tra le conquiste di un tempo e l’attualit , continua il suo iter.
Linda Irace, dell’associazione Tempo Libero di Napoli, contatta Di Nuovo per proporci di portare lo spettacolo nella sua citt , con il patrocinio dell’Universit L’Orientale e del Polo delle Scienze Umane e Sociali dell’Universit Federico II.
Il compito di portare in scena lo spettacolo viene affidato a me. Ci sono due attrici napoletane che sono entusiaste del progetto che mi precipito a conoscere Antonella Stefanucci e Chiara Baffi. Sono entrambe molto brave e motivate, con tanta esperienza di cinema e teatro alle spalle. Linda e le altre donne che si stanno spendendo per l’organizzazione (Francesca Dovetto, Tina Ferrara, Susie Romano, Anna Di Prisco, Paola Esposito) sono deliziose e ospitali e fanno di tutto per aiutarmi a realizzare il progetto, nonostante la scarsit dei fondi disponibili.
Mi trasferisco per un periodo a Napoli, dove inizio a fare le prove con le attrici. Per me diventa un’esperienza umana straordinaria, le persone con cui lavoro e collaboro sono tutte molto speciali e il lavoro con attrici cos capaci è appassionante. Lavoriamo e ci divertiamo, e nelle pause riesco anche a visitare la citt come da tempo avrei voluto, rimanendone completamente conquistata.
NOI, GLI INGRANAGGI
LIBERE vede in scena una ragazza sui vent’anni e una donna matura che si incontrano casualmente e iniziano a parlare. La donna matura ha partecipato al movimento femminista, e ne rievoca i momenti più emozionanti mentre la giovane la segue con diffidenza. Pian piano il ghiaccio si scioglie, la ragazza passa dalla diffidenza alla partecipazione, si sfoga, racconta le difficolt che come donna incontra nel mondo di oggi, l’orrore che prova nel vedere lo scempio che la televisione di stato fa del corpo femminile. Lo spettacolo si chiude con un momento di vicinanza, con la sensazione che le due donne non siano poi cos diverse e che questo riavvicinamento tra generazioni sia la chiave per un futuro migliore.
LIBERE nasce per far discutere, per ritrovarsi, e, dopo lo spettacolo, prevede sempre un dibattito con il pubblico. A Napoli il pubblico ha partecipato con passione, anche grazie alla collaborazione del gruppo SNOQ di Napoli coordinato da Rossana Ciambelli. Donne e uomini di et e provenienza diversa sono intervenuti, ragazze giovanissime hanno mostrato la loro rabbia contro questa Italia che non le vede, non le ascolta. Altre hanno raccontato le loro esperienze in associazioni di donne dedicate al sociale, che con amore e determinazione portano avanti progetti ‘impossibili’ eppure possibili, nonostante l’aiuto scarso o nullo che ottengono dalle istituzioni. Insomma, LIBERE è un motore, e ci fa riscoprire che siamo noi gli ingranaggi che devono rimettersi in moto se vogliamo che questo paese cambi. Se non ora, quando?
In alto, "Se non ora quando" a Siena (foto di Susy Romano)
*Sceneggiatrice e regista. Nel maggio 2011 cura la regia dello spettacolo "Libere", con Antonella Stefanucci e Chiara Baffi, al teatro Sannazaro di Napoli.
Per l’evento "Se non ora quando&qu 6 ot; di Siena (9 e 10 luglio 2011), realizza gli spot "E se domani?", interpretati da Iaia Forte, Stefania Montorsi, Alessandro Tiberi, Marina Rocco.