Arturo Cirillo scende giù per Toledo, confondendosi nei silenzi di una Napoli dormiente, interpretando magistralmente Rosalinda Sprint, eroina dei Quartieri Spagnoli. "Scende giù per Toledo" è il titolo dello spettacolo portato in scena al teatro Nuovo di Napoli, tratto dal romanzo di Giuseppe Patroni Griffi. Arturo Cirillo ne fa una fedele e intelligente trasposizione teatrale, con tempi e ritmi giusti, interpretando personaggi come la Baronessa, Marlene Dietrich, Gaetano, Gennaro, da solo, creando i dialoghi con la sua unica voce, a tratti gutturale, a volte femminea. Una bella prova attoriale, da fine dicitore e un po’ da mimo, ricordando Lindsay Kemp.
Il romanzo è un cult degli anni settanta dove gli "irregolari" – cos li definisce l’autore- sono presenti con le loro paturnie, le loro saggezze, invidie, ma fondamentalmente con la ricerca spasmodica dell’amore che li fa impazzire, li costringe a compromessi e umiliazioni, tra amori impossibili, carnali, senza diritti, n ieri, n oggi. Un romanzo moderno, nonostante gli anni siano passati. Al centro, quel sentimento che è motore del mondo. E Arturo Cirillo ne fa emergere la linfa, emozionando, divertendo un pubblico folto e molto attento, proponendo una regia giovane, fresca, piena di inventive, mai scontata.
Ecco sul palco la casa di Rosalinda Sprint nel quartiere di Montecalvario. Muove il corpo che sembra un giunco, danzando sulla parola, raccontando morte, aneddoti, amori mai iniziati e mai finiti, sa essere crudo e leggero al momento giusto, tragico nella sua triste comicit . In scena manca solo il famigerato paltò con il collo alla Maria Stuarda, sostenuto dalle stecche di balena, quello che Rosalinda vuole a tutti i costi, sconsigliato dalla sua mentore Marlene e dallo stesso sarto, perch e troppo "esagerato". Ma il paltò compare sul finale indossato dalla protagonista per raggiungere il suo amore Jack Cateratta, sulle bianche scogliere di Dover, accompagnata tristemente dalla sua valigia, dai suoi pensieri malinconici.
Scriveva sulla quarta di copertina del romanzo Natalia Ginzburg «Patroni Griffi ci ha raccontato di Rosalinda Sprint tutto ciò che era giusto sapere. E di quale caritatevole grazia, di quale armonia, di quale intima perfezione e completezza è costituito il rapporto fra lui e il suo personaggio, noi lo comprendiamo dal fatto che tutto, in questa gracile vicenda, ci appare struggente».
Simpatici e gradevoli i ringraziamenti l’attore danza in scena e tra il pubblico che lo accompagna con un lungo e scrosciante applauso. Lo spettacolo (con le scene curate da Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche originali di Francesco De Melis e le luci di Mauro Maras ) debutter prossimamente ad Ancona, per proseguire poi per una tourne, in contemporanea con altre messe in scena come "La gatta sul tetto che scotta"- in cui Cirillo firma solo la regia e "Che fine ha fatto Viginia Wolf" dove è presente come interprete e regista.
Cirillo in scena nella foto di Alessandro Cecchi