Ironia del gioco e amarezza del vero che elude ogni forma di censura ed affonda causticamente nel punto di dolo. Questi in sintesi gli aspetti più rimarchevoli dei lavori di Jean Toche, artista belga in mostra presso gli spazi del Museo Hermann Nitsch, Vico Luongo Pontecorvo, Napoli. L’esposizione, dal titolo “Guerriglia della arte in America”, a cura di Manuela Gandini è aperta al pubblico fino al 10 giugno 2011. E’ prevista per questa sera, ore 18, la presentazione del nono numero della rivista Alfabeta2 con interventi di Andrea De Rosa, Manuela Gandini, Renato Nicolini e Stefania Zuliani. Dalla Triennale di Milano interverranno in videoconferenza Umberto Eco, Nanni Balestrini e Gino Di Maggio.
E’ l’arte della verit , di un acuto osservatore che da anni indaga gli intricati ingranaggi di una macchina distruttiva, quella politica, che impietosa persegue i suoi scopi tra vittime e bugie. Jean Toche, brutale, sfacciato, irriverente, sempre e comunque fuori dai circuiti tradizionali di diffusione e promozione dell’arte, da anni utilizza il sistema della mail-art per esprimere il suo punto di vista. Nato in Belgio nel 1938 e trasferitosi nella Staten Island negli anni ’60 Jean Toche è una figura solitaria, sicuramente fuori dal coro, che vive scavando tra le parole dei giornali le verit nascoste.
Nel 1968 fonda la GAAG, Guerrilla Action Art Group, insieme con Poppy Johnson e Jon Hendricks. I loro happening, basati su azioni fortemente irrisorie e destabilizzanti, li avvicinano per affinit nel veicolo di comunicazione alle azioni dei fluxus. Tra le tante azioni messe in atto al Metropolitan Museum di New York si ricorda lo spargimento di scarafaggi su una tavola imbandita ad una cena ufficiale ed una serie di lettere scritte al presidente Nixon. Molte di queste azioni valsero a Jean Toche pestaggi e talvolta anche arresti. I suo mezzo di espressione per eccellenza è la macchina fotografica con cui si ritrae in diversi momenti della giornata assemblando insieme frammenti di scritti giornalistici, la sua immagine e le cocenti considerazioni sul tema.
Il volto è deformato nell’espressione e nel colore, a seconda della notizia che sta commentando. Attualmente vive in una casa controllata elettronicamente, come un bunker. A dispetto delle minacce che riceve quotidianamente l’artista continua la sua vita e la sua battaglia contro gli abusi del potere, solo come “una goccia che erode il monte”. Si chiama Intolerance il catalogo della mostra edito da Mudima, con testi di Achille Bonito Oliva, Jon Hendricks, Manuela Gandini e Gianluca Ranzi.
In foto, un’opera in mostra
Per info
Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d-80135 Napoli
Orari luned-venerd, ore 10.00-19.00
sabato, ore 10.00-14.00
info@museonitsch.org
info@fondazionemorra.org
tel +39 081 5641655