La regia di Alessandro Rak, l’investimento di Luciano Stella, la capacit artistico organizzativa del MAD Enterteinement, e una squadra di artisti, disegnatori, musicisti tutti giovani e napoletani hanno lavorato per un obiettivo non facile, quello di realizzare, in un film di animazione tutto alla partenopea, L’Arte della Felicit .
Nelle avventure di Sergio, il protagonista, e del fratello Alfredo, scorre la contraddizione tra l’impulsivit cocciuta e ancorata alle tradizioni che vive di passioni, sigarette e varia umanit , e l’aspirazione a una spiritualit assoluta, liquida e mutevole. La tensione esplode in un sogno in cui gli elementi convivono uno accanto all’altro, il fuoco del vulcano, l’aria luminosa del Tibet che trova nella musica le radici di una vita che congiunge uomo e natura. Miracolo sinergico di contributi diversi, come questo lavoro che consacra, nei dettagli e nelle panoramiche, la citt . Una citt che vive anche nella significativa presenza della musica, nelle note di una riuscita colonna sonora composta e diretta da A. Fresa e L. Scialdone.
Napoli è protagonista negli occhi, nelle mani, nelle orecchie di chi la conosce e, con amore e comprensione, la racconta. E mentre Sergio trova nel taxi la sua possibilit di esistenza, restando immobile in moto, senza in fondo abbandonare la sua ricerca, il presente comincia a emergere in tutta la sua urgenza, a mostrare i segni della crisi, come nel dialogo con Zio Luciano in cui il protagonista confessa “Non ricordo chi sono.” Nella risposta si esaurisce la crisi, e insieme a essa il peso del passato e l’ansia del futuro “Che vuol dire non ricordo più chi sono! E’ come dire Scusi si ricorda che ora è? Siamo qui, ora”.
Nella scelta di una r-esistenza quotidiana, la vita scorre tra le forme, le contraddizioni e le apocalissi perennemente disattese. E, anche se può sembrare che il Vesuvio guardi il golfo dall’alto dei suoi secoli, l’arte della felicit vive qui, nella capacit di vivere la gioia inedita di un presente che non capiter una seconda volta, che ci coinvolge tutti, attori, registi, produttori, pubblico. Tutti coinvolti. Questa volta, felicemente.
Nelle sale cinematografiche italiane dal 21 novembre
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Nella foto, una scena del film