E’ seduta sul marciapiede di una via Toledo immersa nel silenzio estivo dell’afa notturna. Capelli lunghi e radi, occhi rossi di pianto, cerone candido delle guance afflitto da lacrime. Schiena appoggiata alla facciata di un palazzo, gambe stese, piedi nudi tormentati da una lunga marcia, braccia coperte da piaghe, corpo informe a malapena nascosto da un lenzuolo a righe, bianco, rosso e verde, sbiadite dalla polvere del tempo. Accanto a lei un cartello con poche parole in caratteri neri e incerti: “SALVATEMI; STO MORENDO”. Dondolando con una bottiglia sorretta da due dita, una vagabonda della notte si china verso di lei per offrirle le ultime gocce di vino. “Questo ti dar un po’ di forza prima di sparire nel nulla”.
La signora ha un guizzo di energia, scatta in piedi e urla: “Io chiedo aiuto e tu mi spingi versa la fine? Ma chi sei?”.
Una risata cavernosa copre l’eco della domanda: “Chi sono? Una clandestina costretta a prendere aria quando le strade sono deserte. Ma a che serve uscire se non posso farmi vedere?. Mi hanno confinato nello spazio degli invisibili. Nessuno deve sapere che esisto veramente… Mentre in pochi dirigono l’orchestra dell’opinione pubblica. Il tuo sguardo m’interroga come se non afferrassi il senso delle mie parole. Ma la cosa riguarda anche te…”.
“In che modo? Non riesco a capire…”.
” Mia cara Italia, hanno fatto proprio bene a conciarti in queste condizioni. Sei ingenua, sprovveduta, poco aggiornata. Meriti di essere il tappetino della loro avidit . Comprata e svenduta. Macellata da un potere invisibile che usa camorristi e mafiosi per diventare sempre più forte. E li scarica quando non servono più. Ci quando hanno ammazzato, massacrato, triturato legalit . E sbiancato denaro, investito in operazioni “pulite”. Anche comprando opere d’arte, lanciate su un mercato internazionale che si gonfia, si gonfia, si gonfia…Puntano sulle opere come sui cavalli… Un po’ come nelle corse truccate…”.
“Sei una poveraccia. Ubriaca e folle”.
“Piuttosto, una visionaria. Cos ho la visione di un potere impalpabile, intricato, attivissimo. Che tiene sotto controllo persino una nutrita schiera di icone intellettuali dal pensiero bucato. Le nutre, le protegge, le sollecita, le congela, le azzera…”.
“Non me ne importa niente. Io non mi reggo in piedi. Non ho più orgoglio… Questa storia ch ho mi pesa sulle spalle. E’ ambigua, fastidiosa, oscura. Me l’hanno cucita addosso e non mi piace. Perciò avevo deciso di farla finita… Mi sono lanciata sotto un treno, ma qualcuno, prima che arrivasse, mi ha afferrato per la testa, strappandomi molte ciocche … Sono quasi calva e condannata a vivere”.
“Scusa, ma ti contraddici… Perch hai scritto che vuoi essere soccorsa?”.
“Quella persona che mi ha strappata dai binari mi ha sussurrato il suo nome: Speranza. E mi ha dato da bere qualcosa da una boccetta che aveva con s…Improvvisamente, mi è venuta voglia di camminare di nuovo…”.
“Non ce la fai senza di me”.
“Stracciona puzzolente e presuntuosa…”.
” Lo vedi? Il pregiudizio ti rende cieca. Invece, non puoi fare a meno della mia luce che si alimenta dal buio… Chi sono? L’anima di questa citt . Che non vuole soccombere….”.
*Dedichiamo questo numero all’Unit incompiuta, mentre si d inizio alle celebrazioni per i 150 anni dell’unificazione. In un Paese dove la Lega ha sempre più spazio e la spaccatura tra le due Italie diventa sempre più profonda. Diamo la parola al movimento neoborbonico che , con i suoi esponenti, ha dato vita il 16 gennaio 2010, al Parlamento delle due Sicilie, in una manifestazione pubblica a Castel Nuovo. Un’iniziativa che non ha intenti secessionisti. Piuttosto punta al riscatto del Sud, al di l dei recinti politici.
Affiancano i neoborbonici associazioni culturali. Tra queste “Passato e futuro” e V.A.N.T.O che intervengono, in questa occasione, rispettivamente con un articolo del segretario Luciana de Grezia e del presidente Angelo Forgione.
Il Parlamento delle Due Sicilie (il video)
www.youtube.com/watch?v=_cuyBSJzUBo
In home, un gruppo di tifosi (foto di Vincenzo Amato)