Aveva appena finito di leggere i quotidiani, Platone, come faceva ogni mattina a colazione. Si passò una mano sulla fronte, affranto dalle notizie che ne avevano ferito il cuore voragini, alluvioni, terremoti, violenze, omicidi, stragi. . Controllò la prepotenza del pianto alzandosi di scatto e cercando la poltrona della sua fidata scrivania per assecondare l’impulso di buttare giù qualche riga, mentre i pensieri gli suggerivano di ripercorrere il Simposio su un tema nuovo, con altri convitati, senza rinunciare, però, alla presenza del proprio maestro. Ne invocò l’energia e, a un tratto, si sent rassicurato.
Ai suoi occhi si spalancò l’immensa distesa azzurra trasparente, cristallina, lucente che cullava la sua Grecia Sul veliero, lungo la costa verde di pini e ulivi, Socrate, sdraiato su uno dei tre materassini adagiati nella zona di prua, sorseggiava vino e chiacchierava con due signori accanto a lui che chiamava per nome, Fernand (Braudel) e Georges (Duby). Cos la filosofia classica incontrava la storia del Novecento, nel profumo della bevanda.
Il primo a innescare il confronto sull’argomento fu Braudel “Che Paradiso! Eppure ha un prezzo…Non ci è stato donato gratuitamente. Ah s, perch ha sempre voglia di tradire con i suoi improvvisi cambiamenti di umore, tra cielo e suolo, questo Mediterraneo che offre gioia di bellezza e sapori. Con quella sua trinit onnipresente che si d appuntamento anche nel semplice pranzo di operai, all’ombra di un muretto, a Napoli o a Palermo pane di frumento, olio d’oliva e vino dei vigneti vicini…”.
Contrariato, Duby, corrugando le sopracciglia, lo riprese “Mi meraviglio di te Fernand… Ti soffermi sul piacere dello sguardo e del palato e dimentichi tutto il resto. Il Nostro Mare è soprattutto la fonte profonda e inesauribile dell’alta cultura. Sono secoli che l’Europa, avida, lo saccheggia. Devasta biblioteche, spoglia monumenti, dilapida riserve di libri . Ne succhia le meraviglie del corpo e dello spirito…”.
Con la saggezza di un gesto della mano, Socrate ne arrestò l’impeto e, con calma, ristabil l’equilibrio. “Mio caro Georges, tu e Fernand, in modo diverso, affermate le stesse cose. Quando andai a cena da Agatone rievocai il discorso che avevo udito da Diotima, una donna di Mantinea, intorno a Eros, dio dell’Amore. Il suo ragionamento era piuttosto complesso e ricco di verit . Ma ciò che mi colp, in particolare, fu il ritratto che ne tracciò una persona ruvida, irsuta, scalza, che ordisce complotti, tuttavia coraggiosa, che trascorre la vita ad amare la sapienza, sempre- però- sul burrone dell’ignoranza N mortale, n immortale. Pronto a morire e rifiorire. Stregone, sofista, mago. In cerca di cose belle, ma anche si cose buone, inseguendo felicit . Questo è Amore. Amore di Mediterraneo, mai uguale, prospero crocevia di esistenze”.
Platone si sent stanco all’improvviso. Abbandonò carta e penna, e affondò il suo sonno su un divano, confortato da un’idea tre saggi sono più temibili di un esercito stolto.
*Dedichiamo questo numero (realizzato anche grazie alla collaborazione di Roberta Del Vaglio) alla ricchezza di una regione, la Campania, dissipata dall’incapacit di governarla. Il magazine parte dalla missione di rilancio proposta al corso di laurea di turismo per i beni culturali dell’universit napoletana Suor Orsola Benincasa. Sapere e sapori s’incrociano tra percorsi differenti , con la passione di chi sfida l’emergenza e guarda, oltre la crisi , a un futuro di sviluppo e crescita.
Interventi di Giulia Cannada Bartoli, Lucio D’Alessandro, Aldo D’Elia, Paola De Vivo, Alessandro Gioia, Vincenzo Minichini, Monica Piscitelli.
In copertina, una foto di Nando Calabrese