Un turista in giro per le strade di Napoli di certo non potr dimenticare, oltre a meravigliosi scorci paesaggistici e architettonici, l’inebriante profumo che dai grandi ristoranti agli street food invade le strade di Partenope, stuzzicando il gusto e costruendo ricordi di viaggio fatti anche odori e indimenticabili sapori.
Approda anche a Roma la vera pizza fritta napoletana da Don – Denominazione di prigine napoletana – un locale fresco di inaugurazione, situato tra le suggestive stradine di Trastevere. L’operazione nasce dall’entusiasmo e da una scommessa di un imprenditore partenopeo, Alfonso Maffeo, laureato in economia, esperto di comunicazione (guida il gruppo Moccia con sede capitolina, che punta la sua strategia sulla forza delle idee) e grande amatore sin da bambino della più antica tra le tradizioni culinarie di Napoli la pizza fritta!
«Da bambino – racconta – la fine della scuola segnava l’inizio di un periodo in cui riuscivo a trascorrere qualche intera giornata con mio padre. Abitavamo a Posillipo e mio padre aveva un’attivit commerciale nei pressi della stazione, precisamente Corso Garibaldi. Stare con lui significava attraversare in auto quasi tutta la citt per poi arrivare al suo negozio e passare ore facendo finta di dare una mano e, soprattutto, osservandolo mentre organizzava il lavoro dei dipendenti o vendeva i suoi bei capi di biancheria per la casa. Quando il negozio restava aperto nell’ ora del pranzo, il momento del pasto era un rito. Mio padre era un ottimo cuoco, oltre che un buongustaio, pertanto a volte cucinava lui ma molto spesso si ricorreva all’ordine delle famose “colazioni”; le possibilit erano due panini farciti con carne alla pizzaiola o polpette al ragù appena fatte, oppure Pizza Fritta per tutti. Quest’ultima era, gi a dieci anni, una delle cose che preferivo mangiare. Mio padre adorava la pizza fritta e da sempre, mi ricordo, cercava di attribuirle un grande valore quando ne parlava nelle molteplici discussioni di carattere culinario che faceva con amici e parenti. La pizza fritta, è quindi parte dei miei ricordi d’infanzia ma soprattutto mi ricorda mio padre. Don è il mio contributo alla pizza fritta, una delle tante cose buone di Napoli che ancora non si conoscono in giro, ma è anche un modo per sentirmi vicino alla mia famiglia e alle mie origini. Mi auguro, attraverso Don, di consentire al maggior numero di persone possibile, in ogni bel posto d’Europa e del mondo, di gustare questo straordinario prodotto».
Nata come cibo povero, alternativa alla sua sorella più famosa, la classica pizza napoletana, in tempi di magra, quando al pomodoro e alla mozzarella si preferivano ricotta e “cicoli”, la pizza fritta diventò protagonista nei vicoli all’ombra del Vesuvio. Celebrata anche nel film di Vittorio De Sica, "L’oro di Napoli", con Sophia Loren nei panni dell’affascinante (adultera) pizzaiola. L’impasto è lo stesso della pizza, dalla quale si differenzia per il metodo di cottura. Infatti, la pasta lievitata viene foggiata a forma tondeggiante o di mezzaluna, farcita o meno col ripieno e poi fritta in olio bollente.
La tradizione gastronomica italiana com’è noto è uno dei settori più importanti del nostro amato Made in Italy e per mantenere alto il suo distinguo le materie prime devono essere d’eccellenza. Questa è la politica del Don che adopera solo materie di grande qualit , preferibilmente prodotti a Denominazione d’Origine Protetta. L’impasto della pizza fritta Don, sia nella composizione che nella lavorazione, viene realizzato nel pieno rispetto della tradizione, secondo un’antica ricetta familiare tramandata gelosamente di generazione in generazione e lievita naturalmente dalle 12 alle 24 ore.
Nascono cos, tra le altre, la classica “Spaccanapoli”, con ricotta di pecora romana dop, cicoli di maiale, provola, pomodoro San Marzano dop, basilico e pepe, l’intramontabile “Vesuvio”, con pomodoro San Marzano dop, mozzarella di bufala campana dop, basilico e pepe, la golosa “Chiaia”, con salsiccia di maiale, friarielli saltati in padella e provola, o la raffinata “Vomero”, con scarola saltata in padella e olive nere di Gaeta, capperi, uvetta, pinoli, provola.
La frittura è una delle tecniche di cottura più diffuse nei Paesi caldi; se la qualit degli ingredienti è elevata e la tecnica è giusta, la frittura non è affatto dannosa per l’organismo, mantenendo intatte le propriet nutritive dei cibi, che risultano cos più digeribili. Il profumo che si sprigiona da una pizza fritta a regola d’arte, come quella fatta dai maestri pizzaioli Maurizio Iannicelli e Enrico Silanus, è inconfondibile, irresistibile e il suo gusto è assolutamente straordinario.
DON Denominazione di Origine Napoletana
Trastevere, via S. Francesco a Ripa 103 Roma
Nelle foto, Alfonso Maffeo, al centro (con giacca e pullover blu), all’inaugurazione del suo locale a Trastevere; in basso, da sinistra, un angolo di Don, i maestri pizzaioli che preparano gustose pizze fritte e una indimenticabile sequenza del film di De Sica, "L’Oro di Napoli" con l’affascinante pizzaiola, interpretata da Sophia Loren
Per saperne di più
donpizzafritta.com