E’ un fiume in piena Patrizia Fanelli quando la incontro, forse perché è la prima intervista che rilascia nella sua città , nonostante, in precedenza, ne abbia rilasciate molte a livello nazionale e internazionale. Lei, napoletana verace, i colori, il carattere, il sorriso, la spontaneità , la simpatia, tutto questo e altro rispecchia ciò che noi stessi napoletani riteniamo tipicamente della nostra terra.
I SUONI DELL’INFANZIA
Il suo è un rapporto ancestrale con Napoli perché sente di portare in sé quel patrimonio culturale che hanno fatto grande e unica la nostra città . Tutto comincia molto presto, quando a soli tre anni rimane incantata dalle suggestioni che riceveva quando accompagnava la mamma al mercato. Napoli è città  di suoni, la musica si respira nell’aria e sono musica anche le strane colorate rapsodie che in quei luoghi che rappresentano la vita, i mercati, annunciano il mutare delle stagioni e così ‘e fave fresche annunciavano la primavera, ‘e ceveze annevate la bella stagione. E poi c’era la voce che dava l’acquaiola o il pescivendolo… lei me le canta e sento tutta la sua passione.
LE CANZONIDI ELVIRA DONNARUMMA
A casa di Patrizia bambina c’è un pianoforte, dopo la sorella maggiore anche lei vuole prendere lezione e poi ci sono da ascoltare i 78 giri della nonna, con le canzoni interpretate da Tullio Pane, Gennaro Pasquariello ed Elvira Donnarumma. Patrizia ha solo 13 anni circa quando si appassiona alla musica popolare , ma è a teatro che rimane folgorata, quando, incantata assiste alla “Gatta Cenerentola” del Maestro De Simone, il sogno lucido di cosa fare nella vita nasce allora.
LEZIONI DI PIANO
Prima consegue il diploma all’Istituto magistrale e poi la laurea in Scienze geologiche, ma non smette di prendere lezioni private di pianoforte con Giovanna Gullo sicché si diploma al Conservatorio San Pietro a Majella. «Il pianoforte – dice- è uno strumento solitario, non lo puoi trasportare» , lei però sente il bisogno di condividere la musica,nasce cos il suo desiderio di cantare.
A TORONTO CON RONDINELLA
Fa un provino per un Coro e comincia a prendere lezioni private di canto con Tina Quagliarella del Conservatorio napoletano, come mezzosoprano, e , per poterle pagare, dà  a sua volta lezioni di pianoforte. Ed eccola, timida e impaurita, alla sua prima volta come interprete, è la notte di Natale e lei canta ” Quanno nascette Ninno”. Partecipa poi al Festival della Canzone Classica Napoletana e alla seconda partecipazione vince il Festival. Si esibisce a Roma, Venezia, Padova, Prato, Cosenza e Potenza e poi va in tournée in Inghilterra, Austria e Canada dove, grazie all’impresario italo-americano Joe Caristo, è a Toronto al fianco di Giacomo Rondinella, Luciano Tajoli e Giuseppe Di Stefano. Sua la voce per la colonna sonora di un film franco-olandese, numerose sono le apparizioni televisive per le emittenti nazionali e locali, è corista per l’Orchestra Scarlatti e interprete per l’Ensemble Vocale di Napoli. Si è esibita con il repertorio classico napoletano in teatri e salotti cittadini e c’è molto di più… è insieme a Gloria Cristian, Aurelio Fierro, Roberto Murolo, Gragnaniello e canta accompagnata dal compianto mandolinista di Sergio Bruni, Antonio Coletti.
LA CARRIERA DI MAMMA
Succede poi che Patrizia sente di non voler rinunciare a diventare mamma e intorno ai 28 anni si trova a dover scegliere carriera o maternità. Consapevole che gli impresari per i quali aveva lavorato l’avrebbero abbandonata, sceglie. Rinuncia al suo percorso artistico che la stava facendo conoscere al grande pubblico. Fa la mamma a tempo pieno per 7-8 anni e poi rientra a piccoli passi nel mondo artistico .
IL RACCONTO DI UN’ALTRA EPOCA
Il suo canto, la sua voce rappresentano il valore aggiunto alla sua vita, il mezzo con cui riesce a dare e ad avere dal suo pubblico, e quando le chiedo, Cosa c’è oltre l’orizzonte? Lei mi risponde «Un altro orizzonte», Patrizia è ripartita verso un nuovo momento di vita, verso un nuovo orizzonte, appunto. Mi mostra e regala l’ ultimo CD realizzato con la sua voce e la chitarra del M Filippo Sica. Ho tra le mani il cd  Dalla Villanella a Bammenella: sulla copertina del disco una sirena azzurra abbraccia un uovo, simboli della nostra storia, ascolto il suo canto. La sua voce cristallina, sensuale, appassionata e avvolgente dipinge il racconto di una Napoli di un’altra epoca.

In foto, Patrizia Fanelli, in ” Serenata a Maria” canti sacri e profani dedicati alla madonna . Con Biagio Terracciano (spinetta), Claudio Bottino (chitarra classica) , Carlo Torre (chitarra battente) e Tommaso Casazza (flauto traverso) nella chiesa di Sant’ Anna dei lombardi

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