Scrittura, musica e arte. Torna a Napoli dal 9 all’11 novembre, con la sua quarta edizione, la rassegna “Il suono della parola” promossa dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, e curata da MiNa vagante di Piera e Alessandra Cusani, con il patrocinio del Comune di Napoli.
Sarà il seicentesco affascinante e misterioso Palazzo Donn’Anna (foto) ad accogliere i sei appuntamenti che vedranno protagonisti Aeham Ahmad, Edoardo Albinati, Gabriella Buontempo, Lorenzo Capellini, Ruggero Cappuccio,Lucia Castellano, Leonardo Colombati, Alessio Forgione, Raffaele La Capria, Tony Laudadio,Antonio Loffredo, Lucariello, Annalisa Madonna, Fabiana Martone, Salvatore Murru, Lorenzo Pavolini, Silvio Perrella, Elisabetta Rasy, Conchita Sannino, Brunella Selo, Elisabetta Serio, Piero Sorrentino, Emanuele Trevi, Marco Tutino, Massimiliano Virgilio.
Si comincia venerdì 9 alle 19 con il compositore Marco Tutino: insieme a Lorenzo Pavolini converserà su “Il mistero dell’aria che vibra” (pubblicato da Ponte alle Grazie, 2017) per accompagnare il pubblico nei segreti della musica e dell’opera lirica.
Sabato 10 novembre alle 12, l’attore, regista, scrittore e musicista Tony Laudadio interverrà all’incontro intitolato “La musica non mente mai”, accompagnato dal contrabbasso di Ilaria Capalbo. Insieme allo scrittore Massimiliano Virgilio, lsvelerà al pubblico la rinascita di un sassofonista senzatetto raccolta nel libro Preludio a un bacio (NN Editore, 2018). E si esibirà poi tra parole e musica, recitazione e sax.
In serata, alle 19 rendez-vous con le musiciste e cantanti napoletane Sesè Mamà (Brunella Selo, Elisabetta Serio, Annalisa Madonna e Fabiana Martone ) per “Tutte le lingue del mondo”: con l’autore Piero Sorrentino guideranno gli spettatori nei labirinti dell loro arte intrisa di italiano, napoletano moderno e antico, portoghese, inglese, francese, fino all’israeliano e al wolof del Senegal.
Chiude la rassegna domenica 11 alle 19 l’evento “Music for hope” con la partecipazione straordinaria di Aeham Ahmad, il pianista siriano che suonava fra le macerie di Damasco in risposta alle bombe e agli spari per distrarre le persone e i bambini dagli orrori della guerra. Un’immagine diventata, grazie a youtube, simbolo della catastrofe in Siria e della tenacia umana che si oppone alla distruzione.
Per la prima volta a Napoli, Ahmad che ha scritto Il pianista di Yarmouk (La Nave di Teseo, 2018) parlerà di sé: l’infanzia in una Siria ancora in pace, l’inizio delle rivolte preludio di una guerra terribile, la fuga per la stessa via battuta da migliaia di disperati, la drammatica traversata del Mediterraneo, le insidie della rotta balcanica. Fino alla fama di artista raggiunta in Germania. Mostrando come l’armonia di coraggio e bellezza possa diventare deus ex machina della vita.
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