Nell’orrore della guerra, brilla la luce a Napoli, nella casa di Alice. Che apre le porte a due famiglie ucraine. Nata nel 2014 per accogliere bambini bisognosi di cure onco-ematologiche all’ospedale Pausilipon, la casa di Alice è gestita dall’associazione Genitori insieme onlus negli spazi ottenuti con un bando di concorso indetto dal Comune di Napoli per il riutilizzo di beni confiscati alla camorra. Si trova nella zona del quartiere Fuorigrotta e si compone di 3 stanze, 4 bagni, salone, cucina e veranda.
Qui hanno trovato accoglienza Alina e Ilia due bambini scampati alla guerra in Ucraina. Alina ha 12 anni ed è affetta da leucemia, sta continuando il suo protocollo sanitario dopo essere ritornata in Italia in fuga dalla guerra.
Ospite per la prima volta in Casa di Alice nel 2020, per poi far ritorno al suo Paese, programmando un successivo rientro italiano per i controlli annuali al nosocomio partenopeo. La madre Olha si trovava da sola in Italia, dove da anni vive la nonna di Alina, quando è improvvisamente scoppiata la guerra. Si è precipitata in Ucraina sotto i bombardamenti per tornare a prendere le sue due bambine, Alina e la sorella Irina. Arrivano in Italia con un piccolissimo bagaglio eil terrore nello sguardo.
La casa di Alice ha subito attivato una rete di aiuti per far fronte a spese quali l’acquisto di abiti e altri effetti personali di cui il nucleo familiare era sprovvisto.

Qui sopra, l’uovo solidale di Gay-Odin. In alto, ospiti della casa di Alice

Anche Ilia è in Italia con la mamma Natalia per sottoporsi alle cure necessarie. Il padre li aveva raggiunti insieme con il figlio più piccolo, un bimbo di soli due anni bisognoso della madre, lasciando gli altri due figli maggiori in Ucraina.
Allo scoppio della guerra è tornato in patria per riprendere i due ragazzini che miracolosamente hanno raggiunto il confine ucraino.
Racconta Fiorella Di Fiore, presidente dell’associazione Genitori insieme: «Siamo pronti a ospitare bambini provenienti dall’Ucraina, che hanno bisogno di cure onco-ematologiche. Parliamo di bambini fragili, che necessitano di vivere in un ambiente protetto ed è previsto per loro un isolamento parziale. La nostra accoglienza è a 360 gradi: dal posto letto ai pacchi alimentari, dal trasporto verso l’ospedale per sottoporsi alle cure mediche, alle attività ludico-ricreative con i nostri volontari. Le attività sono tra le più varie e vengono ogni volta configurate in base alle esigenze dell’utenza: dalle lezioni di italiano, al cucinare insieme, dalla pittura ai giochi di società, tutto pur di intrattenere i bambini e far trascorrere loro qualche ora di spensieratezza».
Per una Pasqua di rinascita anche per la Casa di Alice è possibile scegliere un dono solidale, tra tutte le proposte di cioccolato firmate da Gay Odin; tra queste vi è anche un Uovo di Pasqua personalizzato con l’albero della vita, simbolo dell’associazione e una Casetta in legno con gli ovetti di Pasqua, oltre al consueto Ulivo della Pace.

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