Tre giorni dedicati a Corradino di Svevia, nella Chiesa che rappresenta l’unione di due Cappelle, quella di Santa Croce e quella di Purgatorio, chiusa da dopo il terremoto del 1980 e mai più riaperta se non in occasione di qualche evento, per concessione del Comune di Napoli. Si è formato una vero gruppo operativo per promuovere la memoria di piazza Mercato. Claudio Pellone, tenace presidente del Consorzio Antiche Botteghe Tessili, è da anni impegnato a perseguire l’obiettivo di dare nuova dignità ad un luogo che rappresenta lo scenario di tanti accadimenti storici della città.
Venerdì 24 marzo era tutto pronto per poter accogliere coloro che hanno la giusta sensibilità per comprendere di essere privilegiati a vivere la ricostruzione storica della vicenda di Corradino di Svevia proprio lì, dove sono presenti il ceppo della decapitazione e la colonna con la Croce bizantina che fu eretta nel punto esatto dove il giovane fu decapitato .
La Chiesa è stata allestita con i lavori degli studenti della Scuola Orafa “La Bulla” coordinati dall’insegnante Ilaria Mainini: l’intera storia rivive attraverso i fumetti, la poesia di Aleardi scritta a mano, la citazione estratta dal Purgatorio di Dante. I costumi di Vincenzo Canzanella: Corrado IV, la mamma di Corradino, Elisabetta di Wittelsbach, Manfredi e Corradino di Hohenstaufen , rievocano il modo in cui vestivano nel Medio-Evo. E’ quella di Canzanella un’altra ricchezza presente nel quartiere, purtroppo poco segnalata, eppure racconta, attraverso i costumi: il cinema, il teatro, il ballo…
Ricca, e messa in bella vista, la rassegna stampa, curata da Francesca Panico, un banchetto con alcune partecipanti del gruppo, aiuta il pubblico a prendere visione delle attività che ci saranno nel fine settimana di piazza Mercato. Sull’altare centrale, un teatrino pronto a raccontare, con le guarattelle del Maestro Bruno Leone, la storia di Corradino.
E’ questa la prima volta che i burattini animano questa vicenda storica: c’è Carlo D’Angiò, il papa Alessandro IV, Frangipane il traditore, Elisabetta di Wittelsbach, e Corradino naturalmente. Non manca Pulcinella, maschera nera e vestito bianco, è simbolo di morte, è il seme che viene interrato come un morto perché possa germogliare in primavera, e perciò Pulcinella è anche simbolo di vita nella sua essenza primordiale: Pulcinella rappresenta perciò la voglia di vivere. Non manca il commento musicale, fatto con la tammorra e la voce del M° Romeo Barbaro che per l’occasione simula gli zoccoli dei cavalli con l’ausilio di 2 tazzine da caffè! E poi la voce narrante del giovane e promettente attore Darioush Forooghi che declama il Monte Circello, di Aleardo Aleardi.
I saluti di rito, quelli del Presidente del Consorzio, Claudio Pellone, quelli di Donatella Gallone, media partner con il Mondodisuk, poi quelli di Daniela Villani, assessore alla Qualità della Vita e delle Pari Opportunità, venuta in rappresentanza del Sindaco, e quelli della dirigente, Giovanna Scala, dell’Istituto Isabella D’Este Caracciolo, bella realtà scolastica di questo territorio. E allora si comincia, la presenza dei bambini regala tanta allegria.
E’ la scrittrice Valeria Jacobacci a evidenziare i punti storici salienti della vicenda per meglio comprendere la rappresentazione del Teatro di figura, con il suo linguaggio fortemente visivo e sensoriale. Ed eccoci, tutti quanti incantati dal fascino immaginifico di figure che assumono vite proprie e che rimarranno impresse nella nostra memoria. Questo accadeva il venerdì 24, Il fine settimana è stato caratterizzato dalle visite guidate di due associazioni: Divago e Respiriamo Arte.
Spiega Massimo Faella di “Respiriamo Arte”: «E’ stato inaspettato il desiderio di tante persone di venire in una zona di Napoli purtroppo maltrattata e abbandonata. La storia della Chiesa di Santa Croce e Purgatorio ha incantato, e in molti mi hanno chiesto se, e per quanto tempo rimarrà chiusa, qualcuno voleva lasciare un’offerta per il restauro. Grande la partecipazione dei cittadini quando si tratta di riappropriarsi della propria memoria. Piazza Mercato è un luogo magico e tutti ne sono rimasti affascinati ».
Noi continueremo a coinvolgere i napoletani e diremo a voce alta :” Venite a piazza Mercato”.